ROMA (WSI) – Molte case restano invendute malgrado il continuo calo dei prezzi in Italia. L’ammontare di abitazioni che restano da vendere è ancora troppo alto per potersi augurare una repentina ripresa del mercato immobiliare italiano.
Nel Rapporto sulla stabilità finanziaria della Banca d’Italia, tuttavia, emergono tutta una serie di fattori positivi che fanno ben sperare per i prossimi mesi.
Il numero di compravendite si è stabilizzato su livelli in media superiori del 5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Nel complesso Bankitalia è ottimista sulle prospettive del mercato del mattone: “diversi indicatori segnalano che la ripresa potrebbe avviarsi nei prossimi mesi”, si legge nel report.
L’istituto ricorda inoltre che a marzo l’indice del clima di fiducia delle imprese di costruzione ha proseguito la tendenza al rialzo in atto dall’inizio dell’anno.
Bankitalia osserva come stia proseguendo il “recupero della produzione nei comparti industriali che forniscono i principali input alle imprese edili” e che un modesto rialzo si registra anche sui permessi di costruzione.
Detto questo lo stock di abitazioni invendute, pur in lenta flessione dopo il picco toccato nel 2012, rimane sulle 200 mila unità, che sono da considerarsi livelli elevati.
Secondo le indagini condotte dalle filiali di Bankitalia, nell’ultimo biennio le giacenze si sono ridotte soprattutto nelle regioni del Nord Est, dove l’incremento era stato molto forte nella fase più acuta della crisi.
Nell’intero territorio nazionale – è la chuosa del report – “le giacenze si collocherebbero tuttavia, secondo oltre il 70% delle imprese, al di sopra dei valori da esse giudicati normali”.
(DaC)