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Immobiliare, prezzi locazioni si confermano in crescita. Le città più care in Italia

Mercato delle locazioni sempre più caro in Italia. Le ultime rilevazioni di Tecnocasa, riferite al primo semestre 2023, non lasciano spazio a dubbi: i canoni sono in rialzo rispetto allo stesso periodo del 2022, anche se a tassi inferiori rispetto al semestre precedente: +3,4% per i monolocali, + 3,0% per i bilocali e +3,2% per i trilocali.

Bari, Napoli, Verona trainano la crescita delle grandi città

Nei capoluoghi di provincia i canoni di locazione non hanno mai smesso di crescere e continuano la loro corsa al rialzo: +2,3% i monolocali, +2,5% i bilocali e +2,9% per i trilocali. A trainare la crescita, in termini percentuali, spiccano Bari, Napoli e Verona, dove si ricorre maggiormente agli affitti brevi (box sotto).

 

Guardando tuttavia i canoni medi mensili, Milano si conferma la città più cara: nel capoluogo lombardo per i prezzi medi di un monolocale si aggirano intorno ai 775 euro, 1.068 euro per un bilocale, mentre si arriva a toccare 1.453 euro per un trilocale (vedi box sotto).

 

“Dopo il calo importante dei valori registrato nel 2020 a causa della diminuita domanda e aumentata offerta scaturite dalla pandemia, ha affermato Fabiana Megliola, Responsabile Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa – continua l’andamento positivo iniziato nel 2015. Il mercato lamenta una preoccupante carenza di immobili dovuta al fatto che molti di essi sono stati affittati con contratti di lungo periodo durante la pandemia. Numerosi proprietari preferiscono gli short rent temendo un’eventuale morosità degli inquilini. Desiderano anche assicurarsi la possibilità di rientrare in possesso dell’immobile. A contribuire al rialzo dei valori anche l’inflazione e l’aumento della domanda alimentata da chi ha difficoltà di accesso al credito”.

Tecnocasa conferma la maggiore facilità di affitto per le soluzioni di “qualità”, ben arredate, posizionate in zone servite e luminose. Mentre resta sempre elevata l’attenzione ai costi condominiali.

Identikit di chi cerca casa

Nel primo semestre del 2023 il 70,1% ha cercato casa in affitto come scelta abitativa, con una lieve diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando la percentuale era pari al 71,2%.

Si tratta di persone che non riescono ad acquistare o volutamente scelgono l’affitto. In crescita i contratti stipulati da chi cerca per motivi di studio che passano da 3,8% a 5%, sostanzialmente stabili quelli stipulati per motivi di lavoro (da 25% a 24,9%).

Nella prima parte del 2023 si sono stipulati prevalentemente contratti con le fasce più giovani di età, comprese tra 18 e 34 anni (45,5%), in leggero aumento rispetto al 44,3% dell’anno scorso.

Salgono contratti a canone transitorio, tiene concordato

I dati sui contratti stipulati nella prima parte del 2023 segnalano un aumento di quelli a canone transitorio, che ora si attestano intorno al 25,4% (da 20,7% di un anno fa).

Tiene ancora il canone concordato ma occorre capire quanto ancora potrà essere appetibile alla luce dell’aumento della domanda che trascina al rialzo i canoni sul libero mercato, concludono da Tecnocasa.