ROMA (WSI) – L’etichetta mafia sul “Made in Italy”. Sono ormai innumerevoli all’estero i prodotti alimentari che cercano il successo commerciale sfruttando l’abbinamento tra il prestigioso marchio “Made in Italy” e la parola mafia e tutti i derivati lessicali della altrettanto tipica criminalità italiana.
Un fenomeno messo in risalto da una indagine della Coldiretti che per la prima volta ha censito e mostrato gli esempi piu` scandalosi di prodotti agroalimentari, venduti in Italia, in Europa e nel mondo, con nomi che richiamano gli episodi, i personaggi e le forme di criminalità organizzata piu` dolorose ed odiose, che vengono sfruttate per fare business a danno dell’immagine del nostro Paese.
Si va così dal caffe` “Mafiozzo” stile italiano ai sigari “Al Capone”, dalla pasta “Mafia” agli snack “Chilli Mafia”, dall`amaro “Il Padrino” al limoncello “Don Corleone”, dal sugo piccante rosso sangue “Wicked Cosa Nostra” alle spezie “Palermo Mafia shooting”, ma a Bruxelles nella Capitale d`Europa si intingono addirittura le patatine nella “SauceMaffia e si condisce la pasta con la “SauceMaffioso” mentre in tutto il mondo spopolano i ristoranti e le pizzerie “Cosa Nostra” e “Mafia” e su internet è possibile acquistare il libro di ricette “The mafia cookbook”, comprare caramelle sul portale www.candymafia. com o ricevere i consigli di mamamafiosa (www.mamamafiosa. com) con sottofondo musicale a tema.
La denuncia è stata lanciata nell`ambito della presentazione della Fondazione `”Osservatorio sulla criminalità nell`agricoltura e sul sistema agroalimentare”, promossa dalla stessa Coldiretti con la presidenza del Comitato Scientifico del procuratore Giancarlo Caselli. All`iniziativa sono intervenuti il ministro della Giustizia Andrea Orlando e quello delle Politiche Agricole Maurizio Martina.
Presidente della Fondazione è lo stesso presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo che ha chiesto “l`intervento delle Istituzioni nazionali e comunitarie per porre fine ad un oltraggio insopportabile” alla vigilia dell`incontro del Santo Padre con le vittime delle mafie il 21 marzo, nella “Giornata della memoria delle vittime innocenti delle mafie” promossa dalla Fondazione “Libera”. (TMNEWS)