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IMU: Courmayeur il comune più ricco, incassati oltre 11 milioni di euro

Lo scorso 17 giugno è scaduto il termine per pagare l’acconto dell’Imu, la tassa sugli immobili introdotta per sostituire la vecchia Ici e che non si applica sulle prime case, a meno che non siano di lusso o di pregio.

E secondo i dati elaborati dal Centro Studi Enti Locali nel 2023 il gettito Imu ammonta a 13,09 miliardi ed è dai comuni del Nord Italia che  sono arrivate più della metà delle entrate. Nel dettaglio i comuni del Nord-Ovest hanno infatti incassato 3,9 miliardi di Imu, pari al 30% del totale del gettito nazionale, quelli del Nord-Est 2,9 miliardi, pari al 23%.

IMU 2024: ecco i Comuni che hanno incassato di più

Secondo i dati, i Comuni dislocati nell’Italia centrale hanno incassato 3,1 miliardi (24%). Più indietro quelli dell’Italia meridionale (2,1 miliardi, 16%) e delle isole (964 milioni, pari al 7% del totale). Nel complesso le città di Roma, Milano, Torino, Genova, Napoli, Bologna, Firenze, Palermo, Bari e Verona insieme hanno incassato quasi 3 miliardi.

Guardando al rapporto tra gettito e dimensioni del Comune, vincono le zone ad alta densità di seconde case. Courmayeur con più di 11 milioni di euro incassati è il comune più ricco dal punto di vista del gettito Imu “pro-capite”: 4.308 euro ad abitante, contro una media nazionale di 228. Altissimi, in relazione alla dimensione dell’ente, anche gli importi incassati da Lignano Sabbiadoro e Moggio, nella provincia di Lecco.

IMU evasa: Napoli recupera oltre 23 milioni di euro

“Dai dati emerge come sia ormai consolidata la ripresa del gettito ordinario rispetto al periodo pre-covid – osserva Alessandro Maestrelli, esperto di entrate locali di Centro studi Enti Locali – ma anche una decisa accelerazione degli incassi da recupero evasione, passati dai 922,7 milioni del 2019 agli 1,1 miliardi del 2022 e 1,2 miliardi del 2023” si legge nel documento.

In questo ambito il comune che è riuscito a recuperare la somma più ingente è Napoli che nel 2023 ha incassato versamenti Imu a seguito di accertamento per un totale di 23,6 milioni di euro. Seguono Milano (quasi 22 milioni), Bologna (17,2 milioni) e Venezia, con oltre 15,7 milioni di euro.

Quanto hanno pagato gli italiani

Per l’abitazione principale considerata di lusso (categorie catastali A/1, A/8, A/9), il costo medio complessivo dell’IMU è di 2.531 euro (1.266 euro per l’acconto di giugno), con punte di oltre 6.000 euro nelle grandi città.

Così i dati del rapporto IMU 2024 curato dal Servizio Politiche economiche, fiscali e previdenziali della Uil, diretto dalla Segretaria confederale Vera Buonomo secondo cui il costo medio complessivo dell’IMU per una “seconda casa“, ubicata in una città capoluogo, sarà di 1.022 euro (511 euro per l’acconto di giugno), con punte di oltre 2.000 euro nelle grandi città.

Per le pertinenze dell’abitazione principale di lusso – come cantine, garage, posti auto e tettoie (classificate nelle categorie catastali C2, C6, C7)  – il costo medio annuo è di 99 euro (circa 50 euro per l’acconto di giugno).

Per quanto concerne l’analisi dei costi dell’IMU per le abitazioni principali di lusso nel 2024, Grosseto si distingue come la città con il costo totale annuo dell’IMU più elevato, con un totale di 6.828 euro. Milano ha un costo medio annuo di 5.966 euro, mentre Roma si posiziona al terzo posto con un costo di 5.774 euro all’anno. Venezia presenta un costo annuale di 5.750 euro e Rimini chiude la lista delle prime cinque città più costose con un costo complessivo annuo di 5.479 euro.

Per quanto riguarda le città meno care, Cremona si conferma la città con il costo IMU più basso per le abitazioni principali di lusso, con un totale annuo di 967 euro. A Messina il costo medio annuo è di 1.018 euro, a Ragusa di 1.083 euro. Trento ha un costo IMU di 1.113 euro annui, mentre Bolzano presenta un costo di 1.154 euro.