ROMA (WSI) – I governi, ultimo in ordine di tempo quello guidato da Renzi e Padoan, da anni promette di abbattere il carico fiscale su famiglie e imprese italiane, ma se si guarda ai numeri reali si scopre che negli ultimi anni è cresciuto regolarmente, raggiungeendo livelli “folli” per quanto riguarda le tasse sugli immobili.
Secondo i calcoli della Cgia di Mestre, in tre anni gli incrementi di Imu e poi Tasi sono stati di circa tre cifre percentuali per le principali categorie.
L’aumento è stato del 137% per negozi e botteghe, del +107 % per laboratori di arti e mestieri, del +101% per gli istituti di credito e del +94% per gli immobili a uso produttivo.
I calcoli, eseguiti dall’Ufficio studi della CGIA, hanno preso come riferimento iniziale il 2011, ultimo anno in cui è stata versata l’Ici. Nell’analisi non si è tenuto conto del risparmio fiscale concesso dalla legge.
Anche nel 2014 come l’anno prima, infatti, la Tasi per le aziende è completamente deducibile dal reddito di impresa, mentre l’Imu lo è solo per una quota pari al 20%.
(DaC)