Roma – L’Imu porterà alle casse dello Stato oltre 12,6 miliardi di euro. Di questi, 3,3 arriveranno dalle abitazioni principali e 9,3 da altri immobili. L’importo medio è di 205,3 euro per l’abitazione principale e 642,6 per gli altri immobili, sia di uso residenziale (seconde case) sia di altro genere.
Ma l’odiata imposta non colpisce uniformemente sul terreno nazionale: il 54,81 per cento del gettito arriverà dai contribuenti del Nord, il 27,07 dai contribuenti del Centro e solo il 18,12 da quelli del Sud e delle isole.
Ma sono gli abitanti dl Centro quelli per cui l’importo medio dell’Imu è più alto: 746,27 euro per immobile, contro i 682,22 del Nord e i 441,06 del Sud. Il dato che colpisce di più è quello relativo al confronto tra l’Imu 2012 e l’Ici 2007. Ebbene, per il 74% delle abitazioni principali si paga meno che in passato, mentre per il 26% delle prime case, quelle con le rendite catastali più alte, il salasso è servito.
Le proiezioni su base annua sono il piatto forte del rapporto sugli “Immobili in Italia nel 2012”. Il volume, redatto dall’Agenzia del Territorio e dal Dipartimento delle Finanze con la collaborazione di Sogel, fotografa la situazione del comparto immobiliare privato italiano, che è in forte contrazione ma rappresenta sempre una voce fondamentale dell’economia italiana. Basti pensare che il valore complessivo dello stock immobiliare italiano, pari a 6.461,4 miliardi di euro, è 4,3 volte superiore al Pil: la regione in cui questo rapporto è maggiore è la Liguria (7,4 volte), quella in cui è inferiorela Basilicata (2,9).
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