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Imu, Renzi fa marcia indietro: ville e castelli pagheranno tasse

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ROMA (WSI) – Come ogni manovra che si rispetti anche per la legge di Stabilità 2016 il copione è sempre quello: presentate le novità man mano che i giorni passano arrivano altre indiscrezioni e smentite. L’ultima in ordine di tempo riguarda le tante discusse tasse sulla prima casa, Imu e Tasi.

Se al varo dell’ex Finanziaria 2016 lo scorso giovedì in Consiglio dei ministri si era annunciata la cancellazione definitiva delle tasse sulla prima casa ora il Premier Renzi corregge il tiro.

Non saranno esenti dal pagamento delle tasse gli immobili di lusso e di pregio quindi ville, castelli, palazzi signorili, storici e artistici. Tecnicamente continueranno a pagare sia Tasi che Imu le prime case che sono classificate nelle categorie catastali A1, A8 e A9.

Per quanto riguarda la Tasi inoltre, il tributo comunale sui servizi indivisibili come la manutenzione delle strade e del verde pubblico o dell’illuminazione, non dovranno pagarla né i proprietari di un immobile adibito a prima casa (non di lusso è bene sottolinearlo), né tantomeno gli inquilini.

L’esenzione per questi ultimi però vale se scelgono come prima casa l’abitazione in cui vivono pagando il canone di locazione. In sostanza, chi vive in affitto ma ha la sua prima casa altrove, ad esempio uno studente fuorisede che ancora è nel nucleo familiare la sua residenza, o chi si sposta per lavoro lasciando la residenza nella casa di provenienza continuerà a pagare la quota Tasi a carico degli inquilini. Quota decisa dai Comuni tra il 10 e il 30% del tributo totale: il restante 90 o 70% rimane a carico del proprietario. I sindaci inolt6re potranno aumentare le aliquote delle tasse comunali sulla casa, allo 0,8 per cento.

“Per la prima volta nella storia d’Italia le tasse vanno giù in modo sistematico, per tutti, non solo per qualcuno. Per tutti, per sempre!” – commenta così su Facebook il premier che continua – “i sindaci possono essere molto felici di questa Legge di stabilità, è pensata per loro e per i cittadini normali. Quelli che tirano avanti la carretta ogni giorno”.

“A chi dice: ma la manovra sulla casa l’aveva fatta anche Berlusconi, dico che è vero. Perchè negare la realtà? La norma è la stessa di allora, con due sole differenze: 1) noi non cambieremo idea come ha fatto lui nel 2011 che votò per rimettere l’Ici cambiandole soltanto il nome in Imu; 2) noi non faremo pagare il conto ai Comuni della differenza”.

La norma è la stessa anche sulla questione dei castelli” – conclude Renzi – “che dunque, a differenza di quanto si dice con tono scandalizzato, pagheranno (come per l’abolizione dell’Ici del 2008). Ironia della sorte: i castelli furono parzialmente esentati dai governi successivi, anche di centrosinistra, perchè considerate residenze storiche, ma le categorie catastali A1, A8, A9 avranno lo stesso trattamento della misura del 2008».

Infine elogi sulle altre misure introdotte con la Stabilità. Il canone Rai in bolletta ridotto? “è un grande principio di onestà ed etica” dice il premier che sottolinea “se tutti pagano, paghiamo meno”. Mentre sull’aumento del limite al contante a 3mila euro, Renzi parla di “misura liberale che non aiuta né combatte l’evasione e che aiuterà i consumi”.

(Aca)