Grandi novità sul fronte delle tasse sulla casa potrebbero arrivare dal Decreto Rilancio in sede di conversione in legge. Tra i vari emendamenti presentati e che hanno ricevuto il via libera dalla Commissione bilancio alla Camera si trova la possibilità per i Comuni di applicare uno sconto fino al 20% delle aliquote e delle tariffe delle entrate tributarie e patrimoniali, come ad esempio l’Imu.
L’unica condizione prevista è che chi paga utilizzi la domiciliazione bancaria, vale a dire l’addebito direttamente sul proprio conto corrente. L’emendamento, a prima firma Massimo Garavaglia, che si intitola “premio a chi paga”, lascia dunque un margine di manovra fiscale agli enti territoriali che possono scegliere di applicare lo sconto con una “propria delibera”. Una novità che ha come finalità quello di arginare l’evasione della tassa sugli immobili.
Nuova IMU in vigore da quest’anno
Da quest’anno è entrata in vigore la nuova IMU, la nuova imposta nata dalla fusione tra IMU e Tasi, ossia il tributo comunale sui servizi indivisibili. Le due imposte hanno caratteristiche simili visto che entrambe non trovano applicazione sull’abitazione principale a meno che non sia accatastata come immobile di lusso o di pregio. Identiche anche le regole di calcolo per cui individuata la base imponibile e rivalutata del 5%, si applicano una serie di coefficienti decisi per legge e poi aliquote e detrazione previste dai singoli regolamenti comunali.
L’IMU è tra le imposte che tocca le tasche di più persone e ogni anno chiama alla cassa circa 25 milioni di contribuenti-proprietari. Il costo medio complessivo dell’Imu su una seconda casa, in un capoluogo di provincia come ha calcolato il sindacato Uil è di circa 1070 euro medi, da pagare in due rate.