Un giorno mio padre ha provato a spiegarmi il significato della parola lavoro. Non è un grande comunicatore e molto probabilmente preferisce poche parole ai ragionamenti prolissi e pieni di lustro. Dopo un pò di parole confuse… concluse… “Francè… il lavoro è libertà”.
Una delle cose che differenzia un uomo da un ragazzino è che il ragazzino ricorda quello che l’uomo capisce. Quella frase mi pone ancora tanti interrogativi ma comincio a comprenderla.
Ieri è accaduto nella mia azienda un fatto che definire schifoso è poco. In una giornata di lavoro strordinario (1 turno di sabato), finalizzato alla consegna di fine mese ad alcuni clienti, merce rara in questo periodo. Si sono presentati ai cancelli l’Ispettorato del lavoro di Napoli con 8 unità, 4 ispettori e 4 carabinieri.
Immagino, ma di solito non mi sbaglio, che sia scattata una segnalazione da parte di alcuni dei lavoratori o dei sindacati in merito alle rotazioni della Cassa integrazione (rotazione che con grandi sforzi stiamo rispettando sui criteri di fungibilità). Sottolineo che dei 6 richiamati nel mese di aprile ben 5 si sono dati malati con un fenomeno di assenteismo ulteriormente schifoso. Tanto, c’è chi paga: lo Stato. E poi parlano di “falsi invalidi” o si parla di Cassa integrazione straordinaria in Deroga. E’ una vergogna. Provo vergogna a far crescere mio figlio in quest’Italia.
L’Ispettorato del lavoro è un ente pubblico a servizio dei lavoratori ma non può e non deve subire strumentalizzazioni dagli stessi. Le persone che lavoravano in azienda si sono viste assalire e interrogare come se fossero stati delinquenti. E’ assurdo che lavoratori in regola e un’azienda che si sforza di di sopravvivere ad uno tzunami fatto di credit crunch, calo dei consumi, pressione fiscale debba combattere anche contro un atteggiamento ottuso dei sindacati (ovviamente è riferito solo ad una parte) che, tipicamente, dovrebbero intervenire a tutela dei lavoratori e, in modo indiretto di invogliare gli imprenditori a portare avanti le proprie aziende.
Non solo. Chi tutela le aziende da questi fenomeni? A chi occorre rivolgersi? A chi denunciare che si è sotto ricatto?
Lo chiedo alle istituzioni, lo chiedo ai media, lo chiedo alle forze dell’ordine. Lo chiedo a Confindustria che si limita a comunicare la situazione delle Imprese ma non è incisiva.
Dimentichiamo che la costituzione afferma un principio univoco… L’Italia è una Repubblica basata sul lavoro…. vuol dire che le aziende sono il fondamento di un’economia oggi troppo tartassata e troppo finanziaria. Infatti all’art. 41 si cita: “L’iniziativa economica privata è libera”.
Oggi il potere forte è quello degli imprenditori a patto che comprendano che è giunto il momento di farsi sentire. Ma mi chiedo Giorgio Squinzi che aspetta? Che la rivoluzione inizi dal motore e non dagli optional del Nostro Belpaese. Meglio assistere alla rivoluzione che a decine di imprenditori che dopo anni non accettano il disonore di chiudere le proprie aziende e vedono distrutti i sacrifici di una vita.
Basta con imprenditori senza una voce o peggio senza avere la possibilità di essere tutelati. Continuiamo a perdere decine di aziende e a dispiacerci di questo. Ma quali sono le motivazioni? E’ ancora conveniente lavorare in Italia e fare impresa qui? Perchè molti chiudono, moltissimi vanno via e qualcuno decide addirittura di togliersi la vita?
E’ giusto che un sindacato denunci fatti non veri al fine di evitare con la forza i licenziamenti in un’azienda che denuncia esuberi strutturali? Ma come si permettono di offendere il lavoro di quei lavoratori che in modo responsabile, chiamati al lavoro, sono presenti e fanno sacrifici? Se l’Italia è questa e non si ha la possibilità di essere ascoltati e denunciare questi fatti… allora è meglio andar via!!!! Allora anni di storia, di diritto, di esperienza devono finire sotto la maceria del parassitismo.
Allora denuncio quello che sta accadendo ai lavoratori della Telecontrolli. Lavoratori che hanno addirittura “diffidato dal fare” i sindacati e i sindacalisti. Lavoratori che hanno bisogno di tutela rispetto a chi vuole distruggere un’azienda con una storia di oltre 30 anni di vita. Preciso che Telecontrolli è un’azienda che esporta il 65% del fatturato ed è conosciuta all’estero come azienda tecnologica e con prodotti di assoluta qualità.
Allora dico a mio padre… che mi legge…. “Papà, se nessuno risponde… il lavoro non è libertà!!!!” E’ tutto tranne liberta!
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