Roma – In un paese dove 3 milioni di persone hanno smesso di cercare lavoro, record in Europa e massimi dal 2004, forse non deve sorprendere cosi’ tanto che un quarto delle famiglie e’ a rischio poverta’.
E’ aumentata considerevolmente la percentuale di italiani che potrebbe ‘scivolare’ al di sotto della soglia di indigenza, secondo le stime del direttore dell’Osservatorio nazionale per la salute nelle Regioni italiane, Walter Ricciardi.
“Con l’attuale crisi e gli aggravi economici per i cittadini – avverte Ricciardi – stimiamo un aumento del 7% degli italiani che potrebbero scivolare al di sotto della soglia di poverta’”.
Per via della crisi finanziaria i disoccupati e inattivi intanto crescono sempre di piu’ di numero. In particolare tra giovani e donne. Per gli “scoraggiati” si tratta del tasso piu’ alto da 8 anni: sono un milione e mezzo circa.
Nel 2011 gli inattivi che non cercano un impiego, ma sono disponibili a lavorare sono 2 milioni 897 mila, con un rialzo annuo del 4,8% (+133 mila unità) e raggiungono il livello più elevato dal 2004.
La quota di questi inattivi rispetto alle forze lavoro e’ dell’11,6%, dato superiore di oltre 3 volte a quello medio dell’Unione Europea.