E’ una vera e propria manovra salva calcio quella inserita nel testo della legge di bilancio. Cosa comporta? Ebbene le società sportive, le squadre di Serie A del calcio in primis, potranno spalmare in 60 rate nei prossimi 5 anni i milioni di tasse non pagate, con una mora del 3% e nessuna sanzione penale o sportiva.
Anche ribattezzato lodo Lotito, la misura è stata fortemente voluta dal senatore di Forza Italia, nonché patron della Lazio, Claudio Lotito. Ma perché le società non hanno pagatole tasse? Per colpa del Covid, o meglio dell’emergenza sanitaria che ha bloccato le attività, le società hanno potuto godere della sospensione per due anni di tasse e contributi. Ma ora il fisco batte cassa e le cifre che circolano sono enormi, quasi mezzo miliardo di tasse.
Come riporta “Calcio e Finanza”, i club di Serie A inevitabilmente tra i più indebitati con il fisco sono Inter (50 milioni di euro), Lazio (40 milioni di euro), Roma (38 milioni di euro), Juventus (30 milioni di euro), Napoli (25 milioni di euro), Fiorentina (15 milioni di euro) e Milan (10 milioni di euro).
Inizialmente la norma salva Calcio era contenuta nel decreto aiuti quater ma sia il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, sia il collega dello Sport, Andrea Abodi, avevano bocciato senza mezzi termini l’idea di uno scudo fiscale e contributivo solo per il calcio. Da lì, “uno scatenato Lotito in versione “stalker” a Palazzo Madama” come riporta “Il Fatto Quotidiano”, alla fine è riuscito a convincere il governo. Come scrive la testata:
“Il cosiddetto “salva-Calcio” prevede il pagamento contestuale delle prime tre rate che, facendo entrare subito in vigore l’accordo col Fisco, metterà al riparo le squadre da penalizzazioni in classifica nei prossimi controlli federali (in calendario a febbraio). È vero che non riceveranno un trattamento sostanzialmente diverso da quello delle altre imprese, ma la differenza per lo Stato c’è tutta e si vede nelle cifre: basti dire che il “salva-Calcio” comporta una differenza di cassa per l’erario di addirittura 889 milioni di euro nel 2022, che verrà recuperata lentamente solo nel 2027, se tutto andrà bene. Il regalo perfetto, impacchettato sotto l’albero. Coi soldi dei contribuenti.
Tutto perché le società sportive per l’intero anno 2022 hanno potuto non pagare le tasse, con i versamenti di Irpef e contributi sospesi nella scorsa legge di bilancio causa pandemia. Una maxi-cartella esattoriale dal valore di oltre mezzo miliardo di euro, che riguarda tutti i club, ma non tutti allo stesso modo: Il Fatto ha rivelato in esclusiva la classifica delle squadre più indebitate, fra cui guarda caso c’è proprio la Lazio di Lotito, uno dei 4 club ad aver rinviato tutte le scadenze. Si capisce meglio perché il presidente-senatore si sia tanto speso a convincere i suoi colleghi a firmare l’emendamento che prevede la proroga”.