NEW YORK (WSI) – L’elisir di lunga vita si nasconde in un verme. Una scoperta abbastanza inquietante ma dalle potenzialità enormi è stata fatta da alcuni scienziati britannici. Consiste nell’aver scoperto, all’interno del corpo di alcuni vermi, più precisamente nell’intestino, un bagliore blu intenso che piano piano si irradia verso tutto il corpo, appena prima di morire.
Secondo io9 la scoperta potrebbe aiutare i ricercatori a capire come funziona la morte correlata all’età negli esseri umani.
Il corpo del verme passerebbe attraverso ciò che i ricercatori chiamano una “cascata necrotica” e la morte viaggerebbe nel corpo attraverso segnalazioni di calcio tra le cellule.
Avere la conferma di come la morte attraversa il nostro corpo e di quali segnali chimici usa, può aiutare in futuro i ricercatori ad identificare delle vie per allungare la vita o anche per prevenire la morte.
Il Professor David Gems, dell’Institute of Health Ageing alla UCL a Londra, che ha condotto lo studio, ha rilasciato queste dichiarazioni: “Studiando alcuni vermi, abbiamo identificato un percorso chimico che porta questi alla morte in seguito ad un incandescente fluorescenza blu che viaggia attraverso il corpo.
Un blu cupo. Abbiamo inoltre scoperto che bloccando questo avanzamento si può ritardare la morte, ad esempio, indotta da stress per malattia, ma non siamo riusciti a fare lo stesso per la morte da vecchiaia. Questo porta a pensare che l’invecchiamento scatena altri processi all’interno del corpo ed è semplicemente una conseguenza di un accumulo di danni molecolari.
Concentrarsi sugli eventi biologici che si verificano durante l’invecchiamento, potrà aiutare a comprendere meglio come poter essere in grado di interrompere tali processi”
In altre parole, la morte per vecchiaia non è causata da un solo fattore e dal proprio corpo che piano piano comincia a perdere forza e funzioni, ma è in realtà il risultato di diversi fattori genetici, insieme a segnali chimici tra le cellule.
Gli uomini non diventano blu prima di morire, ma le nostre cellule ci inviano dei segnali chimici come quelli rilevati nei vermi e forse un giorno riusciremo a capire questi segnali in modo tale da poter rallentare il percorso della morte.