ROMA (WSI) – Non c’è stato nessun “biscotto”, per usare una metafora calcistica, tra il primo partio all’Opposizione e il Partito Democratico al governo. Lo ha chiarito uno del leader parlamentari del MoVimento 5 Stelle, Luigi De Maio.
“Non c’è nessun accordo, nessun inciucio, ma di che stiamo parlando? Non abbiamo mica votato la proposta di legge sui partiti, senza contare il fatto che non siamo rilevanti dal punto di vista dei numeri alla Camera”, ha detto Di Maio, vice presidente della Camera.
“Il Pd ha dovuto ritirare ieri le norme sulla democrazia interna ai partiti perché si tratta di norme folli, bocciate da tutti i più illustri costituzionalisti. E sul finanziamento ai partiti altro che nostro appoggio all’anonimato fino a 15 mila euro: noi stiamo chiedendo a Renzi ancora oggi trasparenza sui finanziamenti della Fondazione Open”, ha precisato sempre il membro del direttorio M5S escludendo così ogni ipotesi di inciucio tra il gruppo parlamentare del M5S e quello del Pd ventilata ieri.
Si dice che il MoVimento 5 Stelle abbia accettato di chiedere meno rigore sulle fondazioni in cambio di un atteggiamento da parte del PD più aperto alla trasparenza dell’organizzazione interna al movimento.
Parlando a Virus, su Rai2, Di Maio ha inoltre parlato del programma di riduzione delle tasse previsto dal governo, dicendo che “Renzi non ha tagliato le tasse, ha tagliato i servizi per farsi uno spot elettorale”. In pratica lo accusa di utilizzare la stessa strategia demagogica dell’ex premier Silvio Berlusconi.
“L’Imu agricola l’ha messa lui per finanziare gli 80 euro e poi l’ha tolta quando ha tagliato 4 miliardi di euro alla sanità per finanziare la riduzione fiscale. Quando fa una cosa toglie i soldi da una parte e li mette da un’altra: da quando governa Renzi abbiamo 100 miliardi in più di debito, 4 miliardi di euro tagliati alla sanità e 8 miliardi di euro tagliati agli enti locali”.