Il ministero degli Esteri francese ha fatto sapere che, per la prima volta dai tempi della Seconda Guerra Mondiale, l’ambasciatore francese a Roma verrà richiamato in patria, “per consultazioni”. Il messaggio non lascia spazio a dubbi: la decisione è una diretta conseguenza dei ripetuti attacchi al Paese vicino, sia sul fronte della politica estera, sia sul fronte migranti, fino ad arrivare all’aperto sostegno ai contestatori del governo Philippe, i gilet gialli.
“Francia e Italia sono uniti da una storia comune; condividono un destino. Insieme hanno costruito l’Europa e lavorato per la pace. La Francia è profondamente legata a questa relazione amichevole che alimenta la cooperazione in tutti i campi e la vicinanza tra i nostri popoli. L’amicizia franco-italiana è più che mai indispensabile per affrontare le sfide che ci attendono nel XXI secolo”, esordisce la nota della Diplomazia di Francia. “Per diversi mesi la Francia è stata oggetto di ripetute accuse, attacchi infondati e dichiarazioni oltraggiose che tutti sanno e possono ricordare. Questo non ha precedenti dalla fine della guerra. Essere disaccordi è una cosa, sfruttare la relazione a fini elettorali è un’altra”.
Il vaso è traboccato questa mattina, dopo la visita ai leader di gilet gialli da parte dei vertici dei Cinque Stelle, capitanati dal vicepremier Luigi Di Maio,
“L’ultima interferenza è una provocazione aggiuntiva e inaccettabile. Essi violano il rispetto dovuto alla scelta democratica, fatta da un popolo amico e alleato. Essi violano il rispetto che i governi democraticamente e liberamente eletti si devono reciprocamente. La campagna per le elezioni europee non può giustificare la mancanza di rispetto per ogni popolo o la sua democrazia”, ha proseguito la nota.
Già in mattinata il ministero degli Esteri francese aveva fatto sapere di non aver gradito la visita del vicepremier italiano, Luigi Di Maio, ai leader della protesta dei gilet gialli. “Il vento del cambiamento ha valicato le Alpi”, aveva twittato martedì il leader pentastellato, che ha incontrato Cristophe Chalençon “e i candidati alle elezioni europee della lista RIC di Ingrid Levavasseur”, insieme ad Alessandro Di Battista e altri nomi del del Movimento 5 stelle. Di Maio ha poi invitato i vertici della protesta francese a dare seguito all’incontro in territorio francese con un nuovo faccia a faccia a Roma.
Oggi con @ale_dibattista abbiamo fatto un salto in Francia e abbiamo incontrato il leader dei gilet gialli Cristophe Chalençon e i candidati alle elezioni europee della lista RIC di Ingrid Levavasseur.
Il vento del cambiamento ha valicato le Alpi. pic.twitter.com/G8E0ypLalX— Luigi Di Maio (@luigidimaio) 5 febbraio 2019
Il commento del portavoce del ministero degli Esteri francese non si era fatto attendere:
“Questa nuova provocazione è inaccettabile tra paesi limitrofi e partner nel cuore dell’Unione europea. Il signor Di Maio, che ha responsabilità governative, dovrebbe assicurarsi di non ostacolare con le sue interferenze ripetute le nostre relazioni bilaterali, nell’interesse sia della Francia che dell’Italia”, ha detto il portavoce, ripreso da Agence France Presse.
Già lo scorso 7 gennaio Di Maio aveva invitato i contestatori della presidenza Macron a “non mollare”, affermando la parentela fra M5s e gilet gialli.
A proposito di politica estera, anche il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, non aveva perso occasione per attaccare il presidente francese Emmanuel Macron, in particolare sul caso Libia e migranti. Non ha interesse alla stabilizzazione della Libia “probabilmente perché ha interessi petroliferi opposti a quelli italiani”, aveva detto Salvini lo scorso 22 gennaio.