Bangkok – L’agenzia di rating Standard & Poor’s avverte l’India che potrebbe essere il primo paese del blocco BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) a perdere il titolo di “investment grade”, ovvero degna di investimento. Necessario che il paese introduca le riforme economiche necessarie per migliorare il sistema imprenditoriale e le basi per un aumento degli investimenti. Chiamata importante per un governo che già soffre di una forte paralisi politica.
“Calo della crescita economica e un indebolimento del sistema politico, verso l’introduzione delle riforme necessarie per il bene del paese, aumentano il rischio che il governo possa fare ancora ben poco in futuro”, scrive Joydeep Mukherji, analista di S&P, nel report intitolato “L’India sarà il primo angelo dei BRIC a cadere?“.
Il commento dell’agenzia di rating ha avuto un impatto forte e immediato, appesantendo l’andamento del mercato azionario e indebolendo la rupia contro il dollaro. In aggiunta è stato visto come una chiamata importantissima per le autorità politiche.
Al momento Standard & Poor’s valuta l’India da BBB-, appena un gradino da “junk” (spazzatura). Gli altri tre membri del gruppo BRIC, Brasile, Russia e Cina, sono tutti in una posizione più solida da “investment grade”. Un taglio del merito di credito a spazzatura potrebbe portare a una forte fuga di capitali e rendere più oneroso per le aziende indiane raccogliere fondi dall’estero.
Nel trimestre gennaio-marzo la crescita economica indiana ha toccato i minimi da nove anni, al 5,3%. Una serie di strette monetarie per contenere l’inflazione hanno portato a un brusco rallentamento della produzione industriale.
Nell’anno fiscale conclusosi il 31 marzo il deficit di bilancio ha raggiunto il 5,75% del Prodotto interno lordo (Pil), oltre il target del 4,6%. L’obiettivo per quest’anno è non superare il 5,1%. Gli analisti di S&P credono che anche questo sia un target troppo ottimista, con l’opposizione politica che non ha permesso al governo di introdurre le riforme necessarie per ridare vigore agli investimenti e ottimizzare la spesa pubblica.