I principali indici azionari di Wall Street sono scesi drasticamente lunedì, con l’indice S&P 500 sulla buona strada per confermare un mercato ribassista sui timori che gli aggressivi rialzi dei tassi della Federal Reserve possano far precipitare l’economia in una recessione.
L’indice di riferimento è inferiore di oltre il 20% dal massimo record di chiusura del 3 gennaio 2022, poiché le preoccupazioni per l’inflazione, gli aumenti dei tassi e la guerra in Ucraina lo spingono in territorio di mercato ribassista per la seconda volta dal crollo causato dalla pandemia.
I pesi massimi del mercato Apple Inc, Alphabet Inc, Microsoft Corp e Amazon.com Inc sono scesi tra l’1,5% e il 3,3%.
Un’inflazione più alta del previsto venerdì ha spinto i trader a valutare un totale di 175 punti base in aumenti dei tassi di interesse entro settembre, con molti operatori che si aspettavano un aumento dei tassi di 75 punti base superiore alle stime il 15 giugno.
“Su tutta la linea ci sono luci gialle lampeggianti e forse rosse lampeggianti che suggeriscono che l’inflazione sarà in giro per qualche tempo”, ha affermato Chris Campbell, capo stratega di Kroll a Miami.
“C’era qualche speculazione che la Fed potesse accelerare il loro rialzo dei tassi, forse anche di un quarto per cento in questo prossimo incontro, il che suggerirei non è sufficiente per essere in grado di rallentare in modo significativo l’inflazione, ma tutto ciò significa che c’è un problema tempi avanti per l’economia”.
La curva dei rendimenti dei Treasury USA a due anni e 10 anni si è brevemente invertita per la prima volta da aprile, una mossa vista da molti sul mercato come un segnale affidabile che una recessione potrebbe arrivare nel prossimo anno o due.
La decisione della Fed sui tassi di interesse è prevista per il 14-15 giugno, con particolare attenzione alla velocità e all’entità degli aumenti dei tassi che i politici ritengono necessari per reprimere l’inflazione rovente.
L’indice Nasdaq Composite ha confermato di essere in territorio di mercato ribassista il 7 marzo e quest’anno è sceso di quasi il 28%.
Il Dow Jones Industrial Average è sceso di 611,99 punti, o 1,95%, a 30.780,80, l’S&P 500 ha perso 96,57 punti, o 2,54%, a 3.801,89 e il Nasdaq Composite ha perso 342,18 punti, o 3,02%, a 10.997,85.
Tutti i principali settori dell’ S&P 500 sono stati nettamente al ribasso, con energia, beni voluttuari e tecnologia in testa ai ribassi.
L’indice CBOE Volatility, noto anche come indicatore della paura di Wall Street, è salito a 32,54 punti, il livello più alto dal 19 maggio.
I titoli legati a criptovalute e blockchain, tra cui Riot Blockchain, Marathon Digital Holdings e Coinbase Global, sono scesi tra l’11,6% e il 14,2% quando il Bitcoin è crollato di oltre il 10% a causa di una più ampia svendita del mercato.