Il presidente del Venezuela non finisce di sorprendere. Dopo la criptovaluta governativa legata al petrolio lanciata il 20 febbraio, il capo di Stato del paese in crisi economica ha promesso che arriverà presto anche il “Petro oro”, moneta digitale associata al bene rifugio per eccellenza.
Stando al media statale TelSsur, durante un evento del partito Patria Para Todos al Teatro Nazionale di Caracas, Maduro, successore del leader Hugo Chavez alla guida del paese sudamericano ricco di risorse petrolifere ma con un’inflazione galoppante al 5.600% e un elevato tasso di povertà, ha annunciato:
“Il petro è una criptovaluta unica nel mondo che è sostenuta dal petrolio e ho una sorpresa per voi: la prossima settimana lancerò il Petro Oro, legato all’oro, una moneta ancora più potente”.
Da quanto è stata avviata l’ICO del Petro il 20 febbraio – l’offerta sul mercato della nuova moneta virtuale, stando a quanto riferito dall’account Twitter di Maduro, il governo stima siano stati reperiti 735 milioni di dollari. Nessun numero ufficiale è stato ancora reso noto, tuttavia.
Gli oppositori al governo presenti in parlamento hanno accusato l’iniziativa di non essere altro che un modo per schivare le sanzioni economiche imposte dall’Occidente. Prima del lancio del Petro, grandi investitori in Brasile, Polonia, Danimarca e Honduras hanno espresso l’intenzione di ricevere la criptovaluta, ogni pezzo della quale ha come sottostante un barile di petrolio, in cambio di beni e servizi.
Il Venezuela è alle prese con un’iperinflazione (+4000% nel 2017) e la divisa nazionale, il Bolivar, ha perso in quello stesso arco di tempo il 96% circa del suo valore. La decisione della presidenza di lanciare una criptovaluta non è piaciuta per nulla al parlamento, che il 9 gennaio aveva anzi dichiarato il petro una moneta illegale.