Secondo i dati provvisori di febbraio resi noti dall’Istat, l’inflazione sale su base annua dal +4,8% di gennaio al +5,7%, una stangata pari a +1.751 euro annui per la famiglia “tipo”, mazzata che raggiunge quota +2.275 euro per un nucleo con due figli. Lo afferma il Codacons second cui da 27 anni non si registrava in Italia una inflazione così elevata come afferma il presidente Carlo Rienzi.
I prezzi crescono in tutti i settori, ma a destare particolare allarme è l’abnorme aumento degli alimentari, beni indispensabili di cui le famiglie non possono fare a meno. Il comparto dei prodotti alimentari registra infatti a febbraio una impennata del +4,9%, il che equivale a dire che una famiglia, solo per mangiare, si ritrova a spendere in media +367 euro all’anno”. “Siamo in presenza di un vero e proprio allarme, con i prezzi al dettaglio che potrebbero subire un ulteriore incremento a causa della guerra scoppiata in Ucraina – prosegue Rienzi – Il Governo deve correre ai ripari adottando misure in grado di contenere da subito l’escalation dei listini, a partire da un taglio della tassazione che vige sui carburanti, sterilizzando l’Iva e riducendo le accise, in modo da calmierare i prezzi dei prodotti trasportati”.
Inflazione ai massimi: la tabella dei rincari
“Una calamità! Italia nei guai! Se si considera che nei prossimi mesi potrebbe aggiungersi un effetto Ucraina, il quadro diventa ancor più grave e allarmante. Il Governo deve bloccare questi rialzi catastrofici che stanno svuotando le tasche degli italiani, intervenendo sulle sue cause, ossia luce, gas e benzina, quest’ultima voce del tutto dimenticata dal Premier Draghi e che invece, incidendo sui costi di trasporto, ha effetti sui prezzi finale di tutti i beni, al pari dell’energia che grava sui costi di produzione”.
Queste le parole di Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Da giugno a febbraio, in appena 8 mesi, l’inflazione è passata da +1,3% a +5,7, più che quadruplicata, 4,4 volte in più, mentre senza i rincari dei beni energetici sarebbe pari solo al 2,1 e al netto anche degli alimentari, su cui i rialzi di luce, gas e benzina incidono indirettamente, sarebbe appena +1,5%” prosegue Dona. “L’inflazione a 5,7% significa, per una coppia con due figli, un aumento del costo della vita pari a 2051 euro su base annua, 1015 solo per Abitazione, acqua ed elettricità, 486 euro per i Trasporti, 367 per prodotti alimentari e bevande. Per una coppia con 1 figlio, la maggior spesa annua è pari a 1931 euro, 1018 per l’abitazione, 424 per i trasporti, 330 euro per cibo e bevande, in media per una famiglia il rialzo complessivo è di 1668 euro, 955 per l’abitazione, 311 per i trasporti, 273 euro per mangiare e bere. Ma il record spetta alle coppie senza figli con meno di 35 anni che, spendendo di più di quelle con i figli per la cura della casa, hanno un aggravio annuo di 2127 euro, 1203 solo per l’abitazione e alle famiglie numerose con più di 3 figli con una batosta pari a 2305 euro, 402 solo per il cibo” conclude Dona.
I prezzi crescono a febbraio del +5,7% determinando una stangata da + 1.751 euro annui per la famiglia “tipo” – spiega il presidente di Assoutenti Furio Truzzi – Numeri destinati tuttavia a peggiorare a causa del conflitto scoppiato in Ucraina, e che ha portato ad una impennata delle quotazioni delle materie prime, dal grano al petrolio, passando per gas e oro”.
“Il rischio concreto è che nel breve periodo i listini di alcuni prodotti di largo consumo, anche a causa di speculazioni sempre in agguato, possano subire in Italia fortissimi rialzi, a partire dalla pasta che potrebbe rincarare del +30%, mentre pane, dolciumi e prodotti derivati dal grano rischiano di salire di un ulteriore +10/+15% – prosegue Truzzi – Per tale motivo chiediamo al Governo di varare lo stato di emergenza prezzi e adottare misure speciali in grado di contenere la crescita dei listini al dettaglio, considerato che la fiammata dell’inflazione produrrà una forte contrazione dei consumi da parte delle famiglie e un danno per l’economia nazionale. E’ necessario ricorrere ai prezzi amministrati per un paniere di beni indispensabili di cui le famiglie non possono fare a meno, a partire dai prodotti alimentari. Serve inoltre un coordinamento tra forze dell’ordine e autorità per combattere le speculazioni sui prezzi da parte di soggetti che potrebbero approfittare della delicata situazione attuale per arricchirsi sulle spalle dei consumatori”.