Il forte rialzo dell’inflazione ha degli effetti anche sulla spesa degli italiani con un impatto negativo sui consumi e sulle abitudini di acquisto delle famiglie italiane. Lo rileva una ricerca condotta da NielsenIQ Italia.
Quali prodotti costano più cari?
A livello nazionale, l’inflazione media rilevata dall’Istat ad aprile è stata del 6,2% (contro il 5,3% di marzo), con rincari significativi soprattutto per gli alimentari, e i prodotti per la cura della casa e della persona: +6% (contro il +5% di marzo).
I prodotti che hanno registrato i maggiori rialzi sono state carne (14%), pesce (11,1%) e prodotti per la cura degli animali (7,5%). I beni che hanno subito una maggiore inflazione nel mese di aprile sono state: colomba, olio di semi, uova di Pasqua, pomodori e pasta di semola.
Dove si compra di più?
Per quanto riguarda i canali di vendita, l’e-commerce nel primo trimestre di quest’anno ha registrato una crescita con un valore di 2,6, diversamente dalla quota (0,9) registrata nel 2019, mentre i discount raggiungono attualmente quasi il 20% del valore guadagnando 1 punto rispetto al 2019. Resta solida la categoria dei supermercati, che tra il 2019 e il 2022 non ha riscontrato variazioni e registra oggi un valore del 38,3%.
Quali strategie di risparmio contro l’inflazione?
Le variazioni reali dei prezzi dei beni alimentari hanno provocato un cambiamento dei comportamenti nei consumatori italiani, i quali rivedono il mix di prodotti nel loro carrello. Inoltre, la riduzione dei volumi legati all’elasticità ai prezzi sarà di circa il -2,5%.
Dall’analisi effettuata da NielsenIQ, si evince che i consumatori stanno iniziando a mettere in pratica delle strategie di risparmio, che compensano gli effetti al rialzo dei prezzi causati dall’inflazione, attraverso:
- un cambio del mix di prodotti nel carrello;
- maggiore attenzione a selezionare i prezzi più bassi.
Questa tendenza fa emergere una polarizzazione delle fasce di consumatori: una parte delle famiglie sarà costretta a modificare maggiormente i propri stili di consumo perché vedrà diminuire ulteriormente il proprio potere di acquisto.
Le prospettive per il carrello della spesa degli italiani
A causa dell’imprevedibilità dello scenario, NielsenIQ prevede un autunno “caldo”, con una perdita del potere d’acquisto per le famiglie italiane.
Luca De Nard, amministratore delegato di NielsenIQ Italia, ha concluso: “In uno scenario tanto complesso quanto drammatico, le diverse realtà operanti nel settore del largo consumo, come retailer e manufacturer, devono collaborare per poter delineare delle linee guida e delle strategie da seguire. Fare network e indirizzare gli sforzi congiunti del mercato e del governo è quanto mai fondamentale per supportare consumi sempre più polarizzati e consumatori meno fidelizzati, in cerca del prezzo più vantaggioso per attutire il colpo”.