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Inflazione e sostenibilità: temi per il lungo termine, il punto di Gaudio (Mediolanum)

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Nel corso dell’evento Consulentia 2022 che si è tenuto a Roma la scorsa settimana abbiamo incontrato anche Vittorio Gaudo, direttore asset management development di Banca Mediolanum con il quale abbiamo approfondito i temi dell’inflazione e della sostenibilità.

Dott. Gaudio, in questa fase di volatilità come dovrebbe essere composto il portafoglio di un risparmiatore italiano?

Il presupposto da cui partire è la consapevolezza di essere nel mezzo di una fortissima trasformazione del sistema economico, conseguente alla pandemia ed alle tensioni geopolitiche, che richiede di costruire portafogli in grado di recepire a beneficio dei risparmiatori questa fase di cambiamento.

Il tema centrale attorno al quale andare a comporre il proprio portafoglio è certamente quello dell’inflazione, un fenomeno che si presenta oggi con caratteristiche peculiari perché, a differenza del passato, non origina da un eccesso di domanda di beni, ma piuttosto da un deficit di offerta.  A cui si è poi aggiunto il rincaro dei prodotti energetici e delle materie prime legato allo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina. L’inflazione è tornata quindi in modo prepotente nell’orizzonte degli investitori, anche perché è ormai chiaro che non si tratta di una situazione transitoria come inizialmente previsto dalle Banche Centrali, ma di un fenomeno con cui dovremo convivere anche nei prossimi trimestri.

Se questo è il contesto, ne consegue che, nel rispetto di un orizzonte temporale adeguato, nella composizione del portafoglio il mercato azionario rimane l’asset class di riferimento per proteggere il valore reale del capitale. Al suo interno, guarderei con maggiore interesse, da un lato, a quei settori (energetico, materie prime…) in grado di difendersi maggiormente dal fenomeno dell’inflazione e, dall’altro, ai temi della tecnologia disruptive che nel medio-lungo termine uscirà comunque vincente nel contesto di profonda trasformazione che stiamo vivendo.

Il tema della sostenibilità è stato messo in discussione con la fiammata dell’inflazione e il conflitto in Ucraina. Voi come lo vedete?

La sostenibilità è e rimarrà certamente anche in futuro un macro-tema. E’ vero che, soprattutto per le contingenze legate al conflitto in corso, si ha la sensazione che oggi certe priorità siano finite in secondo piano. Ma sono convinto che si tratti di un atteggiamento di breve periodo, legato appunto alla stretta necessità di affrontare il tema dell’approvvigionamento energetico. Nel medio-lungo termine la sostenibilità è un tema che resterà centrale e non potrà essere trascurato, soprattutto a livello ambientale.

Cosa mettete a disposizione di consulenti finanziari e clienti sul tema della sostenibilità?

Per quanto riguarda i clienti, oggi registriamo una forte sensibilità verso il tema della sostenibilità, che non si è però ancora trasformata in una forte domanda. Per questa ragione la nostra strategia non si limita ad ampliare l’offerta di prodotti ESG, come già stiamo facendo, ma si basa su un approccio olistico al tema, che passa anche attraverso il ruolo del consulente finanziario quale figura cruciale per accompagnare il cliente in un percorso di maggiore consapevolezza e corretto utilizzo dei prodotti e servizi a sua disposizione.