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Inflazione, fondamentale “dare uno scopo ai risparmi”. Il punto di vista di Mediolanum

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Questa intervista fa parte del dossier su “risparmi e inflazione”. Ecco alcune riflessioni sull’inflazione e su come gli italiani possono muoversi nella direzione della pianificazione patrimoniale.

In termini di consulenza, Banca Mediolanum guidata da Massimo Doris ha una rete composta da oltre 6mila family banker (al 30 giugno 2023, il numero è salito a 6.169), con 1.750.500 clienti. La raccolta netta totale del primo semestre è stata positiva per 4,69 miliardi di euro.

Ecco l’intervista a Stefano Volpato, direttore commerciale di Banca Mediolanum.

Inflazione, come contrastarla?

Il ritorno di un’inflazione di questa portata può rappresentare una grande occasione soprattutto per noi italiani, che eravamo i meno preparati al mondo ad affrontare questo cambio di scenario.

Basti pensare alla percentuale di liquidità improduttiva che c’era nei conti correnti per comprendere la portata del dazio che abbiamo pagato all’inflazione, ci siamo autotassati per la nostra totale impreparazione. Ebbene questa situazione sta suscitando segnali di risveglio. Si tratta della nostra occasione per far trovare i portafogli e di conseguenza le persone e le famiglie, pronti a un’allocazione molto più efficiente dei propri risparmi.

Ricordo spesso che, nel decennio 2010-2020, la ricchezza finanziaria delle famiglie americane è cresciuta del 118%, mentre la nostra appena del 32%. Ormai è evidente che gli americani hanno potuto disporre di più risorse per dare una risposta alle loro fragilità, ai loro bisogni e ai loro progetti di vita. Se abbiamo chiara, quindi, la necessità di dare uno scopo ai risparmi che con tanta fatica riusciamo ad accumulare, questa ritrovata consapevolezza sull’inefficienza della liquidità ci può aiutare a fare le cose fatte per bene.

Qual è il ruolo del consulente finanziario in questo contesto?

La risposta sta nella pianificazione patrimoniale, nella coerenza tra bisogni, progetti e soluzioni, avendo chiaro che la vita è per natura dinamica. Le persone tendono a immaginarsi tra 30 anni come sono oggi solo un po’ più vecchi.

In realtà, l’unica certezza è che dovranno avere bisogno di cure sanitarie, si spera sempre più in là nel tempo, ma questa è una certezza. E se, dati Istat alla mano, già nel 2019, quindi pre-Covid, un italiano su due ha dovuto mettere mano al proprio portafoglio per pagare una prestazione sanitaria, diventa chiaro quanto sia sensibile il tema delle fragilità.

Stesso discorso per i bisogni. Sono tappe a scadenza. Mi riferisco alla totale indipendenza economica dei figli, alle cure assistenziali per genitori che invecchiano, al mantenimento del proprio tenore di vita anche in terza e quarta età. Farsi trovare pronti quando si presenteranno bisogni e fragilità fa un’enorme differenza per gli equilibri relazionali, familiari, per il proprio posizionamento sociale.

Ecco cosa significa far bene il lavoro del consulente finanziario. Significa aiutare le persone a guardare in maniera dinamica alla propria vita, capendo le discontinuitĂ  che la caratterizzano.