BRUXELLES (WSI) – Uno dei dati più attesi da analisti, investitori, politici e Nanca centrale europea, quello sull’inflazione nell’area euro è appena stato pubblicato, senza provocare per il momento però grandi scossoni sui mercati.
Il dato è rimasto invariato ad appena il +0,5% in giugno. È il nono mese di fila che i prezzi sono rimasti sotto la soglia del 2% prestabilita dalle autorità europee.
La prima lettura del dato, diffusa dall’Eurostat, non delude le stime degli analisti. Secondo gli economisti di World First, non c’è alcuna novità che dovrebbe costringere la Bce ad agire.
I prezzi di cibo, bevande e tabacco sono scesi dello 0,2% rispetto a giugno di un anno fa nel blocco a 18. Balzo invece nel settore dei servizi: +1,5% da +1,1%.
Secondo quanto riportato dall’Istat, in Italia (+0,3%) sono stati toccati i valori più bassi dal 1997.
I numeri sollevano qualche dubbio su un tasso di inflazione che continua ad essere molto basso. La persistenza su questi livelli fa temere per un periodo di deflazione, ma la Bce è ottimista e non prevede un simile scenario.
Giovedì la riunione di luglio dell’istituto di Francoforte sul Meno ci dirà di più su quali mosse Draghi ha in mente per contrastare questo fenomeno e ridare una spinta ai prezzi.