Da Davos arriva qualche spiraglio di fiducia. Dopo molti mesi contrassegnati da un forte pessimismo, il commissario Ue Paolo Gentiloni, nel corso del World Economic Forum, ha affermato che l’Unione Europea potrebbe trovarsi ad affrontare una contrazione limitata nel corso del primo trimestre 2023. Con ogni probabilità sarà scongiurata una recessione profonda. Sicuramente uno degli interventi più importanti è stato quello di Gita Gopinath, prima vicedirettrice generale del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), che ha voluto specificare come l’inflazione, nei principali paesi, ha già raggiunto il proprio picco. Molto più ottimista è il cancelliere Olaf Scholz.
L’inflazione ha già raggiunto il picco
Con ogni probabilità, l’inflazione primaria ha già raggiunto il picco. È necessario, però, continuare a prestare attenzione ad alcune delle sue componenti più vischiose, come il settore dei servizi, dove potrebbe essere registrato un aumento nel corso dei prossimi mesi. Questo, in estrema sintesi, è il pensiero espresso da Gita Gopinath, nel corso di un’intervista rilasciata a Bloomberg Tv, a margine del World Economic Forum di Davos. Gopinath ha poi aggiunto che il 2023 sarà, comunque vada, un anno difficile, anche se si possono intravedere alcuni segnali di resilienza. Con ogni probabilità le nuove previsioni del Fmi per l’economia globale non saranno molto dissimili rispetto a quelle che sono state pubblicate nel corso del mese di ottobre. La prima vicedirettrice generale ha dichiarato:
“Dopo aver attraversato circa tre round di riduzione delle stime almeno questa volta non stiamo osservando un risultato peggiore. Sebbene la crescita globale toccherà il punto più basso quest’anno, poi ci sarà un miglioramento verso la seconda metà di quest’anno e poi nel 2024”.
I problemi che dovrà affrontare l’Europa
I problemi da affrontare nel corso dei prossimi mesi sono molteplici. A porre enormi rischi, secondo Paolo Gentiloni, è la guerra in Ucraina. Un motivo di fiducia, comunque, arriva dal calo dei prezzi dell’energia. Ma soprattutto dal fatto che l’inflazione sembra aver raggiunto il picco alla fine del 2023. Segnali positivi, poi, arrivano dal mercato del lavoro, che inizia ad essere relativamente vivace.
L’Unione europea, per il momento, è riuscita ad evitare uno dei più grandi timori dello scorso anno: la crisi energetica non ha provocato dei blackout di massa per consumatori ed imprese. Ma soprattutto non ha portato a dei fallimenti aziendali e dei disordini su larga scala. Secondo Gentiloni, “nel complesso questa prospettiva meno pessimistica dovrebbe incoraggiarci nel difficile percorso che abbiamo davanti”.
Da segnalare, comunque, che all’interno dell’Eurozona, l’inflazione continua a rimanere a livelli record. La Bce sarà costretta a continuare con la politica monetaria restrittiva. Di questo avviso è Francois Villeroy de Galhau, governatore della Banca centrale francese, il quale ha ritiene che l’Europa debba mantenere la rotta nella battaglia contro l’inflazione, perché la guerra non è stata ancora vinta. Villeroy de Galhau si è detto ottimista sulle prospettive economiche del vecchio continente: la recessione, che è stata inclusa nello scenario di base della Banca Centrale Europea, potrebbe essere evitata, almeno secondo i più recenti indicatori.