Nuovo balzo per l’inflazione nella zona euro. Secondo quanto appena reso noto da Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea, l’inflazione dell’Area Euro è salita al 5% a dicembre 2021, in aumento dal 4,9% di novembre e rispetto alle previsioni (+4,8%).
L’inflazione sta crescendo in tutti paesi industrializzati, basti pensare che negli Stati Uniti si è portata al 6,8% sui massimi dal lontano 1982 e per fare fronte all’aumento dei prezzi la Fed potrebbe alzare nei prossimi mesi i tassi di interesse negli Usa.
Inflazione Europa, nei prossimi mesi dovrebbe diminuire
In merito ai dati comunicati da Eurostat, gli analisti di Oxford Economics evidenziano che, sebbene la recente riduzione delle pressioni sui prezzi internazionali delle materie prime energetiche abbia portato l’inflazione energetica a scendere nell’ultimo mese, tutte le componenti non energetiche hanno registrato valori relativamente elevati. Gli indici dei prezzi alimentari e dei beni industriali non energetici sono aumentati rispettivamente del 3,2% e del 2,9% a/a. Al contrario, l’inflazione dei servizi è diminuita, ma è rimasta robusta al 2,4% a/a.
Nonostante la strada accidentata da percorrere, il quadro generale è che l’inflazione sia temporanea e termini nei prossimi mesi il trend al rialzo iniziato lo scorso anno. Grazie all’allentamento delle pressioni energetiche e dei colli di bottiglia sul lato dell’offerta, gli analisti di Oxford Economics prevedono che l’inflazione in Europa scenderà al 3,9% nel primo trimestre dell’anno e a una media del 2,6% nell’intero 2022.
Un’opinione in linea con quella della Bce che ritiene l’aumento dell’inflazione transitorio e per questo crede che non si debbano aumentare i tassi di interesse nella zona euro.