L’inflazione taglia gli stipendi, operai i più penalizzati. In un anno persi oltre 1.200 euro
L‘inflazione record erode il potere di acquisto degli italiani. E a rimetterci sono soprattutto gli operai con un danno stimato, in termini di potere di acquisto, fino a 1.250 euro. È uno dei risultati dell’ultimo Rapporto retribuzioni di Odm Consulting, società di Gi Group Holding che si occupa di consulenza nelle risorse umane e che ogni anno mappa gli stipendi dei dipendenti nel nostro Paese. La ricerca mostra come meglio sia andata invece a dirigenti e quadri, la cui busta paga, secondo il calcoli, ha segnato un lieve aumento e gli impiegati che invece hanno sperimentato un trend stabile. L’analisi fa riferimento alla retribuzione base annua (Rba) e alla retribuzione totale annua (Rta) che tiene conto anche della componente variabile della busta paga.
Stipendi: chi ha perso di più
Vediamo nel dettaglio, l’andamento degli stipendi per categoria nel 2021 rispetto all’anno precedente, secondo quanto risulta dal report:
- Dirigenti: crescita della retribuzione base dell’1,2% mentre la Rta si conferma in lieve aumento (+ 0,8 %);
- Quadri: aumento del Rba (+1,9%), inferiore il progresso del Rta (+1,5%) in quanto si sono visti corrispondere una quota variabile inferiore all’anno precedente;
- Impiegati: poco o nulla sia nella componente fissa (+0,6%) che nella componente variabile (+0,8%);
- Operai: diminuzione del 2,7% della retribuzione base, con un calo ancora più significativo nel caso della Rta (-3,7%) per via della consistente riduzione della componente variabile collegata in buona misura all’emergenza pandemica.
In termini di retribuzione base annua tra il 2020 e il 2021:
- per i dirigenti: aumento pari a 1.456 euro;
- per i quadri: aumento pari a 1125 euro;
- per gli impiegati: aumento pari a 200 euro;
- per gli operai: riduzione degli stipendi pari a 740 euro.
Tendenza annua con impatto inflazione
Calcolando l’impatto dell’inflazione, a fronte dell’aumento dei prezzi, che impatta sui salari reali si è generata una perdita del potere d’acquisto per gli operai pari a 1.251 euro, di 411 euro per gli impiegati, appena 5 euro per i quadri e 780 euro per i dirigenti.
Ricordiamo che nel 2021 il tasso di inflazione è stato infatti pari al +2,6%, il dato più elevato degli ultimi 10 anni (nel 2011 aveva raggiunto il +2,7%). Un dato destinato a crescere a passo veloce quest’anno. Le ultime stime Istat, indicano un’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +5,2% per l’indice generale e a +2,0% per la componente di fondo.