Dopo mesi di negoziati, ieri sera il Senato degli Stati Uniti ha approvato un piano infrastrutturale l’infrastructure bill da 1.000 miliardi di dollari. Il voto di 69 senatori favorevoli (50 democratici + 19 repubblicani) e 30 contrari (repubblicani) ha segnato una vittoria significativa per il presidente Joe Biden e adesso il via libera del piano della Camera appare una formalità visto che la maggioranza è democratica.
L’accordo, frutto di un compromesso bipartisan, ha lasciato scontente le correnti più radicali di entrambi i partiti. Da un lato, i repubblicani più fedeli a Trump hanno mantenuto la linea del non dialogo con gli avversari, dall’altra i democratici più progressisti sono rimasti delusi dai fondi tagliati rispetto al piano originale.
“Questo disegno di legge contribuirà a trasformare una ripresa storica in un boom a lungo termine”, ha affermato il presidente Joe Biden, pur riconoscendo che “il lavoro dei democratici è lungi dall’essere concluso”. I riflettori infatti sono già puntati sull’ambizioso piano da 3,5 trilioni di dollari che i Democratici intendono approvare senza i voti repubblicani e che andrà a coprire i grandi temi della transizione ecologica, istruzione e sanità.
Infrastrutture, cosa verrà fatto negli Usa
Nel dettaglio il piano di infrastrutture prevede tra l’altro di destinare 110 miliardi di dollari al miglioramento e sviluppo di ponti e strade, 66 miliardi per il trasporto ferroviario, 65 miliardi per lo sviluppo delle reti internet, 55 miliardi alle reti idriche, e altri 39 per i mezzi pubblici, 25 miliardi per gli aeroporti.
Altri 7,5 miliardi verranno destinati alle colonnine di ricarica per le auto elettriche, 17 miliardi per la rimozione di vecchie condotte.
Secondo una ricerca del Council on Foreign Relations, alcuni studi valuterebbero la qualità delle infrastrutture statunitensi con un misero “D+”, auspicando investimenti per la manutenzione delle opere pubbliche fermi agli anni ’60. A livello internazionale, gli Usa stanno perdendo questa sfida con la Cina che invece sta investendo fortemente in infrastrutture.
Le risorse per finanziarie questi investimenti arriveranno in parte dalle risorse inutilizzate per fronteggiare l’emergenza Covid (200 miliardi), minori spese per Medicare (50 miliardi) oltre a 28 miliardi in arrivo da una stretta fiscale sulle transazioni in valute digitali. Infine la parte restante degli investimenti saranno finanziati a deficit.