ROMA (WSI) – Ennesimo buco nel bilancio per l’Inps. L’istituto nazionale di previdenza sociale guidato da Tito Boeri potrebbe chiudere il 2017 con un rosso da 6,3 miliardi di euro.
Come scrive Fabio Pavesi per La Verità i dati sono peggiori rispetto alle stime negative fatte a settembre scorso, pari a circa -5,5 miliardi. A causare il rosso il divario insanabile tra contributi incassati dall’Inps e pensioni da pagare.
“La classica forbice tra entrate e uscite che produce perdite miliardarie ogni anno e che divora il patrimonio. Con lo Stato che non potrà che ricapitalizzare, iniettare denaro via anticipazione di cassa che diventano debito per l’Inps. Un debito che non verrà mai ripagato. Il film dell’agonia dell’Inps del resto è nei numeri. L’ente disponeva di oltre 40 miliardi di patrimonio nel 2011″.
A ciò si aggiunge un altro ente malato caricato sulle spalle dell’Inps, l’ex Inpdap, che paga le pensioni dei lavoratori pubblici incorporata nel 2012, e che ha portato 20 miliardi di deficit nei conti dell’Inps e continua a cumulare passivi e solo nel 2017 le previsioni stimano che il divario tra contributi versati dalle PPA e le pensioni da pagare sarà di quasi 8 miliardi di euro.
A vedere buchi la gestione degli artigiani (4,6 miliardi), quella dei coltivatori diretti e agricoltori (3,2 miliardi) e l’ex Inpdai, l’ente dei dirigenti d’azienda che tocca ogni anno in media un rosso di 3,8 miliardi. E il peggio deve purtroppo ancora venire.
“Nel bilancio tecnico predisposto dagli attuari si paventi una situazione da brividi. Le perdite si cumuleranno anche nei prossimi anni a ritmi tra gli 8 e i 12 miliardi e questo vuol dire che nel 2023 il passivo patrimoniale dell’Inps arriverà a valere oltre 56 miliardi. Pagherà come sempre Pantalone la lunga traversata nel deserto dell’ente pensionistico italiano”.