ROMA (WSI) – “Gli interventi sulla quattordicesima, sui lavoratori precoci e la sperimentazione dell’Ape Social fino al 2018 aumentano, secondo le nostre stime, il debito pensionistico di circa 20 miliardi di euro”. A dirlo il presidente dell’Inps Tito Boeri nel corso di un’intervista al Corriere della Sera in cui il numero uno della previdenza italiana ha parlato a tutto campo di legge di bilancio, Jobs Act e anche referendum.
“La mia preoccupazione è che il debito pensionistico possa essere ulteriormente gonfiato (…). Ad esempio, se solo l’Ape Social venisse rinnovata e resa strutturale dopo il 2018, noi calcoliamo che ci sarebbero altri 24 miliardi di debito pensionistico. Dunque in totale un po’ più di due punti e mezzo di debito pensionistico in più, attorno ai 44 miliardi”.
La ricetta secondo Tito Boeri è lavorare su due fronti.
“Primo: quello dei lavori gravosi. Noi siamo disponibili a fare un lavoro di approfondimento per guardare alle differenze nella longevità in base al tipo di lavori svolti. Il sistema contributivo attualmente prevede che i coefficienti di trasformazione siano uguali per tutti (…) Il secondo terreno su cui a mio giudizio bisogna fare una riflessione molto seria è la non-autosufficienza. È giusto affrontarla con il sistema pensionistico? Io ho qualche dubbio a riguardo. Penso che i pensionati in futuro dovrebbero essere chiamati a contribuire alle spese a sostegno delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie”.
E contro quanto affermato dal ministro dell’economia Padoan secondo cui la proposta di riforma previdenziale presentata da Boeri implica un aumento dei costi, il numero uno dell’Inps afferma:
“In termini di debito pensionistico le nostre proposte lo riducevano. Per due motivi, primo applicavano i coefficienti di trasformazione, che danno sostenibilità al nostro sistema, e ogni flessibilità che veniva concessa era pienamente all’interno di quei parametri. In più la proposta Inps prevedeva un’operazione di riduzione parziale delle pensioni in essere. Facendo queste operazioni il debito pensionistico scendeva di circa 4 punti di pil, una riduzione importante”.
Infine una considerazione sul referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre.
“Non posso dichiararmi come funzionario pubblico. Mi auguro solo che le persone riflettano sui contenuti del referendum, quello che c’è dentro.”