ROMA (WSI) – Non più 3 milioni bensì solo 150mila: questo il numero dei lavoratori italiani che entro il mese di dicembre 2015 riceveranno a casa la famosa busta arancione dell’Inps. Ad annunciarlo il presidente dell’istituto nazionale di previdenza sociale Tito Boeri parlando a margine dell’assemblea nazionale dell’Amianto.
I ministeri del lavoro e quello dell’economia non avrebbero dato all’Inps l’autorizzazione per superare il vincolo di spesa. Sarebbe questa la motivazione della riduzione drastica della platea dei beneficiari della busta arancione.
Ma cos’è la busta arancione? Si tratta di una vera e propria busta che l’Inps recapita a casa dei lavoratori e che contiene un calcolo simulato della pensione futura che andranno a percepire. Il primo paese ad usare il metodo della simulazione del calcolo della pensione con la busta è stata la Svezia.
Con la busta arancione si potrà scoprire in anteprima informazioni importanti sull’importo dell’assegno previdenziale, la data in cui si andrà in pensione, la retribuzione alla fine della propria carriera e il cosiddetto tasso di sostituzione ossia il rapporto tra l’ultimo reddito da lavoro annuo e il primo assegno Inps. Ovviamente si tratta di una simulazione e come tale non corrisponde sicuramente alla situazione futura del lavoratore visto che si dovranno considerare delle variabili come gli anni di contribuzione, le modalità di carriera e le varie retribuzioni, la data in cui si uscirà dal momento del lavoro, ecc…
Poco tempo fa il numero uno dell’istituto nazionale di previdenza sociale aveva previsto che a ricevere la famosa busta arancione sarebbero stati 3 milioni di lavoratori italiani ma ora il numero si è ristretto a 150mila, in atteso che la Legge di Stabilità possa sbloccare la spesa necessaria e permettere di “inviare il grosso delle buste arancioni”.
In particolare nei 150mila lavoratori interessati dalla spedizione della busta arancione ora vi rientrano, secondo quanto previsto da Tito Boeri, le cosiddette “categorie coperte” nelle quali non rientrano i lavoratori pubblici e coloro che non hanno il codice pin dell’Inps, il codice di accesso al sito internet per calcolare la pensione.