ROMA (WSI) – Tiene banco negli ultimi tempi la possibile riforma del sistema previdenziale da attuare con tutta probabilità nell’imminente legge di Stabilità 2016. L’ipotesi ora sul tavolo, riguardante la flessibilità in uscita, prevede la possibilità di accedere alla pensione anticipata all’età anagrafica di 63 anni e un’anzianità contributiva di almeno 30 o 35 anni.
La penalizzazione per chi accede al trattamento pensionistico in anticipo si sostanzia in un taglio sull’assegno previdenziale del 3-4 per cento o al massimo del 10-12%, a seconda degli anni che mancano per raggiungere la soglia fatidica dei 66 ani per andare in pensione.
Sarebbero tre però le categorie di lavoratori che potrebbero fruire di questa nuova possibilità e sono gli esodandi che sono rimasti al di fuori dei trattamenti di salvaguardia già previsti, i disoccupati over 62 anni che non possano fruire delle tutele e degli ammortizzatori sociali e infine le donne, soprattutto quelle con figli a carico. Rimane il problema delle coperture: attualmente le risorse necessarie oscillano tra gli 800 milioni e 1 miliardo.
(Aca)