Economia

Intelligenza artificiale: come la usano le banche

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L’intelligenza artificiale è sempre più importante anche per le banche. A indagare e fare un elenco di sette dei principali utilizzi di questa tecnologia da parte degli istituti di credito è un’analisi condotta sulle principali testate del settore da Espresso Communication per QuestIT. Vediamo tutto nell’analisi.

Il quadro macro

Prima di entrare nel dettaglio e vedere i sette esempi pratici, vediamo qual è la situazione in Italia. L’IA viene adoperata maggiormente all’interno delle realtà bancarie del Nord (79%), alle quali fanno seguito quelle del Centro (14%) e del Sud (7%). Questi ultimi dati emergono da un’indagine interna condotta su un campione di organizzazioni del territorio proprio da un’azienda made in Italy, ovvero QuestIT che, attraverso l’intelligenza artificiale, realizza avatar e assistenti virtuali di ultima generazione che possono aiutare le banche ad abbracciare il futuro fin da subito.

La view dell’esperto

“L’universo bancario, dopo quello medico e delle HR, sarà quello più influenzato positivamente dalle nuove tecnologie – spiega Francesco Elmi, Marketing Manager di QuestIT – Anche l’Italia non resta di certo a guardare e quest’evoluzione dipende dalle proposte innovative dei partner che, in vista dei prossimi anni, saranno chiamati ad essere efficaci e pronti a soddisfare le esigenze delle organizzazioni del territorio.
In quanto realtà di spicco del nostro settore, forniamo soluzioni performanti che possono essere applicate in ogni ambito operativo, tra cui quello bancario. Gli assistenti virtuali, infatti, possono essere inseriti all’interno di totem o piattaforme e, di conseguenza, guidare i clienti nella ricerca delle informazioni oppure prendere gli appuntamenti nel minor lasso di tempo possibile”.

Intelligenza artificiale: le 7 applicazioni nelle banche

Ma veniamo al “pezzo forte” dell’analisi, ovvero le 7 applicazioni più sorprendenti dell’intelligenza artificiale all’interno delle banche:

  • Potenziamento della customer care: garantisce alle banche un servizio attivo 24/7 su diversi canali in più lingue: gli assistenti virtuali, infatti, rispondono a volumi medi di 1600 richieste al giorno.
  • Implementa i big data disponibili: offre un’analisi massiva e mirata di una quantità variabile di dati utili ai professionisti “umani” che, in seguito, possono archiviarli e utilizzarli in caso di necessità.
  • User experience di qualità: migliora l’esperienza del cliente perché gli avatar seguono passo dopo passo la clientela e con tool specifici sanno riconoscere le emozioni umane e capire se le loro indicazioni sono chiare agli occhi delle persone fisiche.
  • Favorisce il lavoro delle HR: velocizza e perfeziona la selezione degli HR recruiter che possono così valutare solo ed esclusivamente i profili in linea con i criteri da loro indicati all’interno delle offerte di lavoro.
  • Organizza le informazioni tecniche: accoglie tutte le informazioni tecniche di cui i consulenti hanno bisogno in un determinato momento della giornata lavorativa come, ad esempio, lo stato di una pratica.
  • Enfatizza l‘ibridazione della banca: offre un’esperienza 100% phygital grazie all’inserimento di avatar avveniristici all’interno di totem o piattaforme ad hoc.
  • Migliora l’inclusività: promuove l’accessibilità perché gli avatar sono in grado di produrre e comprendere la Lingua dei Segni italiana e risultano di grande supporto per la clientela sordomuta che necessita di una banca inclusiva.