Tra le varie conseguenze del Covid-19 troviamo anche l’accelerazione dell’intelligenza artificiale, favorita proprio dalla digitalizzazione imposta dalla pandemia. Da qui Jeffrey Lin, gestore del fondo TCW Funds – Global Artificial Intelligence Equity, TCW, ha individuato quattro ambiti di applicazione dell’AI che hanno ricevuto una spinta proprio grazie alle trasformazioni innescate dalla pandemia.
In primis l’healthcare in cui gli esempi si sprecano. Per citarne qualcuno, poco dopo la diffusione del coronavirus, Intel ha annunciato una collaborazione con Lenovo e BGI Genomics, volta ad utilizzare l’AI e il calcolo ad alte prestazioni per accelerare l’analisi delle caratteristiche genomiche del virus.
Al momento, l’uso dell’intelligenza artificiale e del machine learning nello sviluppo dei farmaci è agli inizi, ma gli esperti considerano questa come un’area da tenere d’occhio, per il suo potenziale di riduzione dei tempi e dei costi di R&S.
Poi c’è lo smart working. L’azienda che ha sviluppato il software per videoconferenze Zoom ha già annunciato di puntare ad aumentare fortemente gli investimenti nel cloud e nelle infrastrutture di calcolo, per far fronte a un utilizzo passato da 10 milioni a 300 milioni di sessioni al giorno.
Una maggiore diffusione dello smart working può tradursi in un maggior utilizzo di infrastrutture digitali che utilizzano l’intelligenza artificiale, in particolare nelle aziende che in precedenza erano in ritardo in termini di adozione.
Terzo, l’e-Commerce. “Crediamo che l’eliminazione di queste attività permetterà di aumentare le opportunità di business per le piattaforme di e-commerce e per i retailer lungimiranti che hanno investito in soluzioni ad alta tecnologia basate sull’AI, come pubblicità mirata, automazione e piattaforme di consegna” ha affermato l’esperto. Infine l’intrattenimento: il gaming è un altro settore che sembra essere maturo per un’ulteriore espansione, a seguito della pandemia.