NEW YORK (WSI) – L’assunto secondo il quale “grande” è uguale a “potente” non funziona più. Grazie infatti allo sviluppo e alla diffusione sempre più capillare dei social media, tutto ciò che fino a poco tempo era considerato piccolo, dai partiti politici alle aziende, ha acquistato una forza esplosiva in grado di trasformare il concetto stesso di democrazia.
E’ questa la teoria portata avanti dal Nicco Mele, guru americano dei social media, professore a Harvard nonché esperto di campagne elettorali che, nel suo ultimo libro dal titolo provocatorio “The end of Big: How Internet makes David the new Golia” (La fine del Grande: come internet ha reso Davide il nuovo Golia”) sottolinea la crescente importanza dei processi democratici al di fuori delle strutture “ufficiali” di potere, in pratica le istituzioni politiche e le grandi corporate. Mele sottolinea a questo proposito che questa trasformazione epica ci ha di fatto dato una grande opportunità, ovvero quella di ridisegnare la società dal basso.
Una curiosità. Mele fu uno tra i primi a portare avanti, nel 2004, un raccolta di fondi online nella campagna presidenziale del candidato democratico Howard Dean. Allora, l’idea che piccole donazioni potessero raggiungere fino a milioni di dollari sembrava fantascienza. Solo pochi anni dopo, le cose sono cambiate radicalmente. Nelle ultime due campagne presidenziali, sono state proprio le piccole donazioni online a determinare la vittoria di Barack Obama nel 2008, poi replicata nel 2012.
Non mancano esempi anche a casa nostra. Si pensi al successo di Beppe Grillo e del Movimento 5 stelle. Per M5s il web ha sostituito le sezioni e gli altri luoghi fisici di organizzazione e discussione.
Ormai la rete è diventato il territorio sul quale si sono costruiti organismi complessi e potenti, spesso di portata globale, che sollevano temi, propongono soluzioni, organizzano proteste. Si pensi alla “primavera araba” del 2010-11, con le rivoluzioni vincenti in Tunisia, Libia ed Egitto e significativi movimenti popolari in tutti gli altri Paesi del Medio Oriente. O ad organizzazioni come Avaaz.org, una rete indipendente e non profit che organizza campagne in decine di paesi, sceglie i temi sui quali impegnarsi attraverso un voto annuale online tra tutti i suoi volontari.
Per il 2012 i temi scelti sono stati i diritti umani, le politiche per lo sviluppo dei beni comuni e la corruzione politica.Dopo aver trasformato l’economia, la tecnologia è al lavoro dunque per cambiare anche la democrazia.