In Italia gli utilizzatori abituali di internet sono 1 milione e mezzo, mentre quelli che si collegano almeno una volta alla settimana toccano i 4 milioni. Si tratta della peggiore performance tra i paesi industrializzati, che pone il nostro paese all’ ultimo posto per l’utilizzo di internet in Occidente, e dietro a molte nazioni del terzo mondo. I dati sono contenuti in un rapporto sulla tecnologia dell’informazione e della comunicazione in Italia presentato a Roma e curato dall’ Fti (Forum per la tecnologia dell’informazione) col controllo di Cnel e ministero dell’Industria.
Di positivo c’e’ che, in uno scenario cosi’ sconfortante, e partendo da cifre cosi’ basse, gli utenti abituali di internet sono destinati a raddoppiare ogni anno. Circa la fotografia del presente, chi naviga sulla rete in Italia e’ per il 70% un uomo, nell’81% con laurea o diploma; l’accesso al web avviene 6,8 volte alla settimana, per un tempo medio di 3 ore e 46 minuti. La maggior parte, il 61%, ha un’eta’ compresa tra i 25 e i 44 anni.
Secondo lo studio dell’ Fti l’Italia ha un ritardo di tre anni rispetto agli Stati Uniti, il che poi non e’ cosi’ male poiche’ nella maggior parte dei settori tecnologici il divario e’ in media di 10 anni. In America, gli utenti abituali di internet sono 79 milioni (il 54% del totale mondiale), vale a dire quasi un terzo della popolazione.
Il non-uso di internet stride com’ e’ noto con il boom tuto italiano dei telefonini. Nel nostro paese il mercato della telefonia cellulare e’ tra i piu’ forti del mondo con oltre 27 milioni di utenti (8,5 milioni nei primi 9 mesi del 1999). Invece nell’ informatica la tendenza continua a essere fiacca. Anche se la diffusione dei personal computer e’ aumentata, e ormai il 15% delle famiglie italiane possiede un Pc, siamo staccati di tre volte rispetto a tutti i paesi industrializzati e a molte nazioni dell’ emisfero sottosviluppato.