L’onda lunga del crollo dei titoli tecnologici mondiali si abbatte anche sulle società Internet che si preparavano al debutto di Borsa: alla luce della debacle del Nasdaq, infatti, alcune aspiranti al mercato hanno deciso di ritirarsi in buon ordine mentre quelle già quotate hanno rinunciato alle loro mire espansionistiche.
La flessione generalizzata dell’alta tecnologia aveva gia’ costretto il portale Internet di Deutsche Telekom -la T-Online – ad accontentarsi di un ‘range’ per la quotazione in Borsa ben inferiore alle aspettative: 26-32 euro rispetto agli attesi 35-50 euro.
In Gran Bretagna, invece, il Tempus Group (media) ha rinunciato oggi al debutto azionario della sua agenzia di pubblicità via Internet – la Outrider. Il management di Tempus ha affermato che sarebbe ”contro gli interessi strategici di medio-lungo periodo del gruppo separare la divisione dal resto del gruppo”. Alcuni analisti della City, tuttavia, non escludono che la decisione sia stata influenzata soprattutto dal crollo dei titoli Internet.
Sull’altra sponda della Manica – in Francia – è toccato alla società Internet FI Systeme rinunciare alla vendita di un pacchetto azionario che le avrebbe permesso di raccogliere mezzi freschi per 170 milioni di euro.
E questa tendenza sembra essere destinata a continuare nei prossimi mesi.