Società

Frank Ariza: «Al cinema italiano ruberei la capacità di catturare la bellezza nel quotidiano»

Le suggestioni del neorealismo di Vittorio De Sica e Roberto Rossellini, la magia onirica di Federico Fellini. L’abilità del cinema italiano di dipingere la bellezza tragicomica del quotidiano, dote che, se potesse, ruberebbe volentieri.

Il produttore e regista spagnolo Frank Ariza, al timone della società di produzione “AF Films”, è considerato uno degli innovatori della settima arte iberica: l’impegno nel sociale, lo scouting e la promozione dei talenti emergenti, la sfida nell’utilizzo di strumenti tecnologici all’avanguardia per raccontare storie di straordinaria umanità rendono la sua attività registica al passo con i tempi che cambiano, sfruttando la crossmedialità quale evoluzione necessaria per il grande schermo.

Presto in Italia e all’estero, dove parteciperà con le sue opere filmiche ad alcuni festival, attualmente sta lavorando ad interessanti progetti che fotografano un argomento delicato e importante per tutta la comunità internazionale: la salute mentale.

Cosa distingue le produzioni cinematografiche spagnole da quelle italiane?

«Le produzioni spagnole e quelle italiane, sebbene condividano una ricca storia e un forte senso di identità culturale, si distinguono per vari aspetti. Il cinema spagnolo si caratterizza per la sua diversità tematica e stilistica, con una forte influenza della tradizione letteraria e teatrale del Paese. Temi come la guerra civile, l’identità e la memoria storica sono ricorrenti. Dall’altra parte, il cinema italiano è conosciuto per il suo neorealismo, il focus sulla vita quotidiana e l’esplorazione di tematiche sociali e politiche con un tocco più naturalistico. La commedia italiana ha anche uno stile molto particolare, con un umorismo che spesso mescola il tragico e il comico».

Con lei, in Spagna, il futuro produttivo dell’industria filmica è diventato brillante. Perché?

«Lo è diventato grazie alla nostra scommessa sull’innovazione e sugli emergenti. Abbiamo implementato politiche che favoriscono la produzione indipendente e promuovono la creatività, oltre a sfruttare le nuove tecnologie e le piattaforme digitali per raggiungere un pubblico globale. Il nostro impegno per la diversità e l’inclusione ha anche permesso di raccontare storie più varie e autentiche, risuonando con un’audience più ampia».

Cosa ammira del cinema italiano e quali sono i suoi punti di riferimento?

«Ammiro profondamente la capacità di catturare l’essenza della vita quotidiana con una profondità e una sensibilità uniche. Il neorealismo, con figure come Vittorio De Sica o Roberto Rossellini, e il fantarealismo di Federico Fellini sono una grande e costante fonte di ispirazione. Il loro approccio a personaggi autentici e le loro storie commoventi sono punti di riferimento costanti nel mio lavoro. Inoltre, il cinema italiano contemporaneo continua a sorprendere con la sua innovazione e qualità narrativa, mantenendo sempre una forte connessione con le sue radici culturali».

Quali sono gli elementi che non possono mancare nella realizzazione di un film, indipendentemente dal genere?

«Una pellicola non può prescindere da una sceneggiatura solida, personaggi ben sviluppati e una regia chiara. La scenografia, la musica e il montaggio svolgono ruoli cruciali nella creazione dell’atmosfera e del ritmo. La passione e il lavoro della squadra di produzione sono fondamentali per superare le sfide e garantire che la visione artistica si materializzi in modo efficace».

Il linguaggio del settore cine-audiovisivo, oggi, è in evoluzione. Cosa pensa della crossmedialità?

«Rappresenta un passo importante. Permette ai creatori di esplorare nuove forme di racconto e connettersi con il pubblico attraverso molteplici piattaforme e formati. Questa convergenza di media non solo arricchisce l’esperienza dello spettatore, ma offre anche possibilità per innovare e sperimentare con tecniche all’avanguardia e stili narrativi inediti. È uno strumento potente per raccontare storie in maniera più interattiva e coinvolgente».

Durante la pandemia, a causa dell’emergenza sanitaria, le piattaforme di streaming sono diventate molto popolari. Un ostacolo alla fruizione dal vivo nelle sale?

«Le piattaforme hanno cambiato il panorama del consumo cinematografico, ma non le vedo come un ostacolo, bensì come un’opportunità complementare. Nonostante l’esperienza in sala sia insostituibile per il suo ambiente e la sua qualità audiovisiva, lo streaming ha democratizzato l’accesso al cinema, permettendo a più persone di godere di una varietà di contenuti da qualsiasi luogo. Entrambe le forme di fruizione possono coesistere e arricchire l’industria nel suo complesso».

Quali sono i valori e i principi sui quali si fonda l’etica del lavoro nella sua società di produzione “AF Films”?

«In “AF Films” ci basiamo su valori come l’integrità, la creatività e la collaborazione. Crediamo nell’importanza di raccontare storie che abbiano un impatto sociale e culturale positivo, rispettando sempre la diversità e l’inclusione. La trasparenza nei processi produttivi e l’impegno per l’eccellenza sono pilastri fondamentali della nostra etica del lavoro, così come il sostegno ai talenti in erba e l’innovazione costante».

Se potesse, cosa ruberebbe all’arte tutta italiana di fare cinema?

«La capacità di trovare la bellezza nella quotidianità e la sua abilità di narrare storie profondamente umane con una semplicità e un’autenticità disarmanti. L’attenzione ai dettagli nella direzione artistica e l’amore per la cinematografia come forma d’arte e mezzo di espressione culturale sono aspetti che apprezzo molto e che mi piacerebbe integrare ancora di più nelle nostre produzioni».

Parteciperà a festival o kermesse italiani e internazionali con uno dei suoi lavori?

«Sì, quest’anno siamo davvero entusiasti di partecipare a diversi festival ed eventi italiani e mondiali. Pensiamo che tali iniziative siano necessarie per la visibilità e la celebrazione della film industry. Abbiamo delle produzioni in corso che siamo certi incontreranno il favore di pubblici globali, non vediamo l’ora di condividere il risultato della nostra attività con la gente che ci guarderà e con tutti gli addetti ai lavori del settore».

Progetti in cantiere sul piano registico?

«Attualmente mi sto focalizzando sullo sviluppo di progetti riguardanti la salute mentale. Credo che sia un argomento estremamente rilevante e delicato, e che meriti l’attenzione della comunità Internazionale».