Per Intesa Sanpaolo utile netto pari a 4,006 miliardi di euro, rispetto a 6,376 miliardi dei primi nove mesi 2020, in crescita del 28,7% rispetto a 3,112 miliardi se si esclude il goodwill negativo provvisorio originato nel terzo trimestre 2020 dall’acquisizione di UBI Banca.
Così Intesa Sanpaolo alza il velo sui conti relativi ai primi nove mesi del 2021, conti che rivelano la capacità della banca guidata da Carlo Messina di affrontare la complessità del contesto pandemico e hanno portato a conseguire già i 4 miliardi di euro di utile netto minimo previsto per l’intero 2021.
I risultati, si legge in una nota, riflettono la redditività sostenibile, che deriva dalla solidità della base patrimoniale e della posizione di liquidità, dal modello di business resiliente e ben diversificato, dalla flessibilità strategica nella gestione dei costi operativi e dalla qualità dell’attivo di Intesa Sanpaolo, caratteristiche che hanno permesso di mitigare efficacemente l’impatto nello scenario avverso dello stress test EBA/BCE 2021 e che si traducono in un basso profilo di rischio a presidio del supporto del Gruppo all’Italia, anche con l’impegno a diventare un punto di riferimento in termini di sostenibilità e responsabilità sociale e culturale.
La principale banca italiana ha riportato nel 3° trimestre 2021 un utile netto di 983 milioni di euro, superiori rispetto agli 810,5 mln delle stime di consensus Bloomberg. I ricavi trimestrali si sono attestati a 5,09 mld (consensus 4,89 mld).
Il margine d’interesse è stato di 2 mld, poco sopra le attese (1,99 mld), con commissioni nette pari a 2,33 mld (stime a 2,28 mld). Il risultato corrente lordo dei 9 mesi è in aumento del 15,6%, rispetto ai primi nove mesi 2020.
Il risultato della gestione operativa in crescita del 9,8% rispetto ai primi nove mesi 2020; i proventi operativi netti in aumento del 3,4% rispetto ai primi nove mesi 2020, con commissioni nette salite dell’ 11,5%. I costi operativi sono in diminuzione del 2,3% rispetto ai primi nove mesi 2020; il cost/income è al 50,1% nei primi nove mesi 2021.
La generazione di valore per tutti gli stakeholder verrà accresciuta dalle sinergie previste per oltre un miliardo di euro derivanti dalla fusione di UBI Banca realizzata con successo senza costi sociali e dagli oltre 6 miliardi di euro nel 2020 e quasi 500 milioni di euro nei primi nove mesi del 2021, a valere sull’utile ante imposte, che il Gruppo ha destinato all’ulteriore rafforzamento della sostenibilità dei risultati.
Intesa: i risultati della divisione Private Banking e Asset Management
In merito alla Divisione Private Banking, che si focalizza principalmente sui segmenti di clientela Private e High Net Worth Individuals, nel terzo trimestre 2021 registra proventi operativi netti per 589 milioni, costi operativi per 220 milioni e un risultato della gestione operativa di 368 milioni e un cost/income ratio al 37,4% rispetto al 38% del secondo trimestre 2021 e un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 12 milioni, rispetto a 9 milioni del secondo trimestre 2021 e infine un risultato netto pari a 231 milioni, rispetto a 237 milioni del secondo trimestre 2021.
La Divisione Asset Management invece, che fornisce soluzioni di asset management rivolte alla clientela del Gruppo, alle reti commerciali esterne al Gruppo e alla clientela istituzionale tramite Eurizon Capital, nel terzo trimestre 2021 registra: proventi operativi netti per 305 milioni, costi operativi per 57 milioni, un risultato della gestione operativa di 248 milioni, un cost/income ratio al 18,8% rispetto al 16,4% del secondo trimestre 2021 e un risultato netto pari a 181 milioni, rispetto a 204 milioni del secondo trimestre 2021.
Le prospettive di Intesa Sanpaolo per il 2021
Il cda della banca ha anche deliberato la distribuzione di 7,21 centesimi di euro per azione. Inoltre, nel 2021 per il Gruppo Intesa Sanpaolo ci si attende un utile netto di oltre 4 miliardi di euro.
Per quanto riguarda la politica dei dividendi del Gruppo, a valere sui risultati del 2021 si prevede, in linea con il Piano di Impresa 2018-2021, la distribuzione di un ammontare di dividendi cash corrispondente a un payout ratio pari al 70% dell’utile netto, in merito alla quale il cda in data odierna ha deliberato un acconto pari a 1,4 miliardi di euro in pagamento il 24 novembre 2021, come acconto dividendi a valere sui risultati del 2021.