L’erosione dei margini legati all’attività bancaria tradizionale e il crescente accumulo di liquidità sui conti correnti sta spingendo il settore bancario italiano a promuovere e potenziare le attività di wealth management e assicurative.
Wealth management, l’esperienza di Intesa Sanpaolo
L’esperienza di Intesa Sanpaolo è in questo senso emblematica, come emerso nella tavola rotonda che ha riunito presso la sede milanese di Piazza Belgioioso alcuni fra i manager più importanti della banca: Rossella Locatelli (Professore di Economia degli intermediari finanziari presso l’Università dell’Insubria, Consigliere di Amministrazione e Presidente Comitato Rischi Intesa Sanpaolo), Tommaso Corcos (Amministratore Delegato di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking e Responsabile Divisione Private Banking), Nicola Maria Fioravanti (Amministratore Delegato di Intesa Sanpaolo Vita e Responsabile della Divisione Insurance) e Saverio Perissinotto (ad di Eurizon e responsabile Divisione Asset Management).
“Fin dal Piano d’Impresa presentato nel 2014, il nostro Gruppo si è riposizionato in maniera decisa, puntando con forza sulle attività di asset management, private banking ed assicurazione”, ha dichiarato in occasione dell’evento il ceo di Intesa, Carlo Messina, “una mossa che ha dato da subito i propri frutti perché, avendo intuito il progressivo calo dei tassi d’interesse e le difficoltà nel conseguire significativi ricavi dall’attività creditizia tradizionale, abbiamo saputo crescere mediante la gestione del risparmio, la consulenza finanziaria e patrimoniale ed il business assicurativo, tanto da poterci oggi collocare ai vertici in Europa per solidità, efficienza e redditività”.
Come ricordato da Messina, l’ultima semestrale di Intesa ha registrato “1.200 miliardi di euro di Attività finanziarie della clientela, con Commissioni e Attività Assicurativa che rappresentano il 52% dei Proventi operativi netti, mentre dalle attività di Wealth Management & Protection proviene il 58% del Risultato corrente lordo”.
“Nel corso dell’ultimo biennio”, ha affermato Rossella Locatelli aprendo i lavori, “abbiamo assistito ad un forte accumulo del risparmio, dovuto al calo dei consumi e all’incertezza causata alla pandemia, concentrato soprattutto sulle fasce di reddito più elevate”. In questo contesto, “le opportunità di business per le diverse componenti del Wealth Management, quindi, sono numerose”.
“Oggi Fideuram, Intesa Sanpaolo Private Banking, è la prima private bank in Italia, dove amministra 327 miliardi di patrimonio di oltre 986.000 clienti”, ha proseguito Tommaso Corcos, L’integrazione di UBI Top Private e IWBank ha rafforzato ulteriormente la nostra leadership nel Paese, grazie alla professionalità di oltre 6.600 private banker”.
“Sostenibilità, gestione dei grandi patrimoni, supporto all’economia reale, digitalizzazione e internazionalizzazione”, ha concluso Corcos, “sono i pilastri sui quali si baseranno le strategie di crescita future della nostra Divisione”.