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Intesa SanPaolo – UBI Banca: oggi via all’operazione

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Giornata cruciale, quella odierna, nella partita per l’integrazione Intesa SanPaolo-UBI, un’operazione da 4,9 miliardi di euro che punta a creare la settima banca europea.

Il matrimonio dei due istituti di credito entra nell’ordine del giorno dell’assemblea a distanza della prima banca italiana, guidata da Carlo Messina, che voterà oggi la proposta di aumento di capitale da 1,945 miliardi di azioni al servizio dell’Offerta pubblica di scambio  finalizzata all’acquisizione di Ubi.

L’emergenza Coranavirus non sembra aver modificato i piani di Intesa SanPaolo sull’operazione. Anzi. Messina, ha confermato che l’Ops resta sempre valida e che anzi l’emergenza Coranavirus ne rafforza la “strategicità”.

“L’integrazione tra Intesa Sanpaolo e Ubi è un progetto che, forte del radicamento territoriale delle due banche, crede nell’Italia e nelle prospettive di rilancio economico. La fase di cambiamento radicale che seguirà all’epidemia avrà ancora più bisogno di soggetti economici solidi, resilienti, di dimensioni europee” ha affermato Messina, in un’intervista al Sole 24 Ore di un paio di giorni fa. “Intesa Sanpaolo – ha osservato Messina – è la banca dei territori. Siamo cresciuti valorizzando e aggregando grandi banche e realtà locali.
Ora stiamo offrendo a una banca ben gestita la prospettiva chiara di realizzazione delle proprie aspirazioni. Il beneficio interesserà le persone di Ubi e, di conseguenza, i clienti. Queste aree saranno rafforzate con l’assunzione di 2500 giovani, mentre le uscite saranno solo su base volontaria, come Intesa Sanpaolo ha sempre fatto con i suoi dipendenti”.

Intesa ha più volte confermato che non intende rivedere i termini dell’offerta che si sostanziano in un rapporto di 1,7 tra le azioni dei due gruppi. Intesa sottolinea come l’operazione non voglia essere ostile.

Gli azionisti di Ubi, d’altro canto, ha rilevato Messina,

“oltre al premio previsto dal concambio, potranno contare su un track record ben diverso per quanto riguarda dividendi distribuiti, pari per Intesa Sanpaolo a circa 13,5 miliardi in cinque anni, senza considerare i 3,4 miliardi di dividendi sull’utile 2019, la cui distribuzione è stata sospesa in attesa della valutazione che faremo ad ottobre, come da indicazioni della Bce. Tutto ciò è ancora valido anche in questa emergenza eccezionale, grazie alla crescita dimensionale che sarà conseguita quando l’operazione andrà a buon fine”.

Oltre all’Ops su UBI, l’assemblea di Intesa Sanpaolo avrà all’ordine del giorno altri punti molto importanti, come i conti del primo trimestre, cioè i primi che risentono dell’emergenza Covid-19, l’approvazione del bilancio 2019 che registra un utile netto di 4,8 miliardi di euro e il rinvio del dividendo, secondo le indicazioni della Bce.