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Intesa sospesa due volte su rumor downgrade Francia

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Milano – Piazza Affari in preda al panico dopo che il settore finanziario ha iniziato ad essere tartassato dagli ordini di vendita. Intesa SanPaolo e’ stata sospesa per due volte per eccesso di ribasso. Interrotte anche le contrattazioni di Banco Popolare, che e’ scivolata di oltre il 6%. Intanto Unicredit ha bucato quota 1 euro.

A dare la stura ai ribassi, gia’ pesanti in mattinata, sono le speculazioni, poi smentite, iniziate a circolare sui mercati secondo cui la Francia possa subire un declassamento del giudizio sul credito. Parigi e’ quello piu’ a rischio fra i paesi degni di una tripla A. Le agenzie di rating Moody’s e Fitch hanno pero’ di fatto smentito, confermando il giudizio massimo sul credito francese. Questo non ha impedito agli investitori di darsi alla fuga dal mercato azionario e dall’euro, che scivola a quota $1,42 nei confronti del dollaro.

Un eventuale decisione da parte delle agenzie di rating di abbassare il giudizio sul debito sovrano transalpino getterebbe in un vortice di paura tutta l’Europa, sopratutto perche’ annullerebbe di fatto l’efficacia del fondo di emergenza salva stati EFSF prima ancora che venga messo in atto.

I rumor sulla criticita’ della situazione francese stanno danneggiando anche la moneta unica, che e’ calato di 50 punti base dai massimi. Va pero’ aggiunta una postilla a questa analisi, che serva da promemoria: non e’ la prima volta che speculazioni di questo tipo vengono alla luce. Ma non e’ nemmeno la prima volta che un rumor circa un declassamento del rating di uno delle principali economie al mondo finisce per dimostrarsi corretto (vedi il caso eclatante degli Stati Uniti).

Il crollo delle banche provoca un’accelerazione al ribasso anche della borsa di Milano, dove i finanziari costituiscono un peso enorme. A mezz’ora dall’avvio di Wall Street, per esattezza dieci minuti dopo le tre del pomeriggio, l’indice Ftse Mib sprofonda di oltre tre punti percentuali (-3,06% a 15.243 punti), mentre l’All Share cede il 2,62%. In picchiata le banche con Intesa San Paolo che perde piu’ dell’8%, Unicredit e Ubi oltre il 7%.

Oggi gli economisti di Citigroup hanno emesso una nota in cui si chiedono se il downgrade del debito degli Stati Uniti metta a rischio anche la tripla A del Regno Unito. La conclusione e’ che per il momento Londra e’ al sicuro (“Non ci sono ragioni per temere un declassamento sul medio termine) mentre a rischiare e’ la Francia, con il suo debito piu’ alto e i piani di budget fiscali piu’ traballanti.

Stamattina, in un’intervista rilasciata a Bloomeberg, lo strategist sul debito sovrano europeo di Standard & Poor’s ha precisato che l’outlook del credito francese rimane stabile. Non e’ tuttavia stato escluso un cambio di opinione nel caso in cui, in vista e dopo le elezioni presidenziali del 2012, dovessero crearsi difficolta’ politiche nella manovra di budget fiscale. Lodato invece l’aumento dell’eta’ pensionabile varato un mese fa, che pero’ si e’ verificata misura impopolare, come impopolare sarebbero eventuali aumenti alle tasse e tagli alle spese, in un contesto di mercato del lavoro ancora fragile (occupazione al 9,8% della forza lavoro).