L’invecchiamento della popolazione e l’aumento della speranza di vita nella maggior parte delle nazioni rivela un grande problema per il sistema sanitario, quello pensionistico e in generale per il welfare che si traduce in oneri crescenti.
A ciò si aggiunge anche il flusso di giovani immigrati verso i Paesi più sviluppati che probabilmente destinato a ridursi, a causa del prevalente sentimento nazionalista-protezionista che domina in molti stati. Tutto questo si traduce in un crollo della popolazione in età lavorativa e un aumento del peso delle tasse che dovrà essere ripartito su un numero inferiore di persone.
L’allungamento della vita e la tassazione
Dai Paesi economicamente sviluppati, come il Regno Unito dove ci sono attualmente 46,5 pensionati per ogni 100 cittadini in età da lavoro al Giappone dove si trova notoriamente la popolazione più anziana del mondo, con 78 pensionati ogni 100 lavoratori fino ai mercati emergenti come il Cile dove nei prossimi 10 anni il numero di pensionati per lavoratori aumenterà del 46%, passando da 26 a 38. Secondo Kim Catechis, Head of Investment Strategy di Martin Currie, affiliata Legg Mason, la sostenibilità del welfare in rapporto all’invecchiamento demografico rappresenta ormai una sfida globale, che dovrà essere affrontata con investimenti per l’efficientamento del sistema di riscossione fiscale oltre che mediante un innalzamento della tassazione.
Per i governi, sottolinea Catechis, l’importanza delle tasse nel bilancio è cresciuta inesorabilmente. La media OCSE si attesta attorno al 34,2% del Pil per il 2018, e al 20% contando solo le imposte sul valore aggiunto. Vista la loro crescente importanza, gli introiti generati dalle imposte sono divenuti prioritari per molti governi.
Risulta dunque evidente conclude Catechis che i governi di tutto il mondo investiranno pesantemente in tecnologia e nel potenziare la riscossione delle imposte.
Ne consegue che l’attuale livello di tassazione è inevitabilmente destinato a crescere, per far fronte agli oneri in aumento e i robot potranno anche sostituire la manodopera umana, ma difficilmente pagheranno mai un solo centesimo di contributi.
Ecco perché i numeri riportati nel seguente grafico – relativi all’evasione fiscale – sono tenuti particolarmente sott’occhio. La tabella è basata sul lavoro svolto dall’Istituto Mondiale per la Ricerca sullo Sviluppo Economico dell’Università delle Nazioni Unite, assieme al Centro Internazionale per la Tassazione e lo Sviluppo (ICTD).
Si dice in genere che le uniche cose certe siano la morte e le tasse… ma poiché la prima ormai arriva sempre più tardi, le seconde sono destinate a lievitare ulteriormente.