“Gli investimenti alternativi, oltre ad offrire rendimenti decisamente interessanti, portano anche il cliente a muoversi con logiche di medio periodo, superando lo stress del mark to market quotidiano che accompagna gli investimenti liquidi tradizionali. Questi prodotti, regolati dalla product governance di Mifid2 e tipici degli investitori istituzionali, si stanno ora rendendo disponibili anche per family office e clientela private, grazie ad un maggiore flessibilità normativa”. E’ questa la fotografia del legame sempre più stretto tra questa tipologia di investimenti e la clientela con un patrimonio importante scattata da Saverio Perissinotto, direttore generale di Intesa Sanpaolo Private Banking, durante la tavola rotonda “L’evoluzione dell’asset allocation: gli investimenti alternativi illiquidi” che si è tenuta oggi alla Triennale di Milano in occasione dell’Investor Day di Dea Capital Alternative Funds.
Perissinotto ha sottolineato che per un investitore in euro, con l’andamento di tassi odierno, è difficile perseguire un obiettivo di rendimento e la performance dipende sempre più dalle asset class a maggior rischio. “Lo sforzo principale che i nostri private banker stanno portando avanti – ha aggiunto il direttore generale di Intesa Sanpaolo Private Banking – è quello di dialogare con i clienti, attraverso un’attenta consulenza finanziaria, che spieghi le opportunità di investimento su orizzonti temporali di 7-10 anni“.