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Investimenti: donne e Gen Z traineranno la crescita in Italia

Cresce il numero di investitori in Europa. Un aumento che, nell’ultimo anno, è stato trainato da donne di tutte le età, dalla Generazione Z e dai Millennials (di età compresa tra i 25 e i 34 anni). Lo rileva l’ultima indagine commissionata da BlackRock a YouGov, che analizza l’approccio agli investimenti a livello europeo. Il sondaggio BlackRock People & Money 2024 esamina comportamento e approccio degli investitori attuali e potenziali in 14 Paesi europei, le difficoltà che incontrano, in quali strumenti scelgono di investire oggi e in quali intendono investire nei prossimi 12 mesi.

Crescono le donne che investono, ma resta ampio il gap

Entrando nel dettaglio del sondaggio, quello che emerge dal punto di vista del profilo dell’investitore è un aumento del numero di donne di tutte le età (+11% rispetto all’anno precedente con un’incidenza nel 2024 del 29% sul numero complessivo) contro una crescita del 4% tra gli uomini nello stesso periodo (47% nel 2024).  Sebbene le donne siano il gruppo demografico in più rapida crescita, c’è comunque ancora molta strada per raggiungere la parità di genere.

Lo studio mostra anche un aumento significativo rispetto all’anno precedente da parte di alcuni gruppi di età, con un incremento del 13% nell’attività di investimento tra coloro la cui età è compresa tra i 25 e i 34 anni. In significativo aumento, negli ultimi 12 mesi, anche la fetta di investitori che appartengono alla Generazione Z e Millennials (di età compresa tra i 25 e i 34 anni).

Donne e giovani traineranno gli investimenti in Italia

Passando ad analizzare la situazione in Italia, secondo l’indagine BlackRock saranno sempre le donne e i giovani a guidare la prossima ondata di investimenti in Italia, con quasi la metà (49%) dei nuovi investitori che, secondo le aspettative, saranno donne e il 30% che avrà un’età compresa tra i 18 e i 34 anni (rispetto al 38% e al 20% attuali).

Si prevede inoltre che i futuri investitori italiani in ETF saranno più giovani, con il 35% rappresentato da individui di età compresa tra i 18 e i 34 anni e il 34% da donne (rispetto al 21% e al 25% attuali).

Luca Giorgi, Head of iShares and Wealth BlackRock Southern Europe:

“Il mondo degli investimenti è in continua evoluzione e il segmento del Digital Wealth continua a crescere in Italia, attirando nuovi investitori che scelgono piattaforme digitali e soluzioni trasparenti. Un trend che, come confermato dal sondaggio, appare particolarmente evidente nei giovani, il vero motore del cambiamento. Le nuove generazioni di investitori prediligono l’utilizzo di strumenti come gli ETF e guardano sempre più al canale digitale per compiere i primi passi nel mondo degli investimenti. Riteniamo che questa democratizzazione degli investimenti consentirà a un numero ancora maggiore di persone di accedere a strumenti finanziari efficienti, promuovendo l’inclusione finanziaria”.

In Italia quasi un terzo degli intervistati (27%) non possiede prodotti di risparmio o di investimento. Tra le principali barriere all’ingresso nel mercato, il 71% degli intervistati, che non possiede prodotti di risparmio o di investimento, cita la mancanza di denaro sufficiente.

La Generazione Z e i Millennials (dai 18 ai 34 anni) in Italia che non possiedono prodotti di risparmio o di investimento sono più propensi a dichiarare di non capire come investire, con il 61% che indica la mancanza di conoscenze come principale barriera all’ingresso.

Mancanza di denaro, freno agli investimenti

Così come succede in Italia, anche a livello europeo, la principale motivazione che frena i “non investitori” è la mancanza di denaro sufficiente (65%). Un terzo della categoria ha poi menzionato la scarsità di conoscenze sufficienti come fattore che desta preoccupazione (33%).

L’età delle persone ha influenzato in modo significativo le ragioni addotte: la maggioranza (56%) della Generazione Z e dei Millennial ha indicato la mancanza di conoscenze come la ragione principale per non investire, mentre, per gli over 35, è la percezione di non avere abbastanza denaro (69%).

Più persone stanno investendo

Come abbiamo detto, nel Vecchio Continente il numero di investitori è in continua crescita. E questo trend sembra destinato ad essere confermato nei prossimi 12 mesi, anche se con profonde differenze a seconda del Paese.

Dal 2023, la ricerca ha rilevato che sono stati 11 milioni i nuovi investitori che si sono registrati in tutta Europa. E nel 2024 ci si attende che il 34% degli europei avrà investimenti, con una crescita relativa dell’11% rispetto al 2023.

La maggiore partecipazioni al mondo degli investimenti si realizza nei Paesi nordici con una persona su due che investe. Il Regno Unito ha registrato l’aumento maggiore rispetto all’anno precedente, con un incremento del 21% (dal 30% nel 2022 al 36% nel 2024), pari a 3,5 milioni di nuovi investitori. La Germania e la Svizzera rimangono i principali mercati in Europa, con oltre un investitore su tre in Germania.

In Europa meridionale (Southern Europe) c’è ancora margine di crescita, con una penetrazione degli investimenti del 28% in Spagna e in Portogallo e del 29% sia in Francia che in Italia.

Per l‘Italia si prevede una crescita degli investimenti, con un 6% di “non investitori” che dovrebbero entrare nel mercato, con un potenziale di 2,1 milioni di nuovi investitori

Investire tramite fondi

Come investono gli europei? La maggioranza degli investitori (51%) utilizza fondi d’investimento tra cui fondi comuni ed ETF, per accedere agli investimenti in Europa. Un investitore europeo su cinque (20%) ne possiede uno con una crescita pari a 3,7 milioni di nuovi investitori in ETF rispetto al 2022.

Di fatto, gli ETF sono stati gli strumenti di ‘investimento in più rapida crescita tra quelli esaminati, +19% rispetto all’indagine precedente. Le donne hanno contribuito maggiormente a questa crescita (37% contro il 13% degli uomini). Gli investitori più giovani (quelli di età compresa tra i 18 e i 34 anni) hanno una probabilità significativamente maggiore di possedere un ETF (24%) rispetto a quelli di età superiore ai 35 anni (19%).

Per l’Italia si prevede una crescita del 35% degli utilizzatori di ETF nei prossimi 12 mesi. Quasi due intervistati su cinque che non detengono attualmente alcun investimento potrebbe iniziare con gli ETF (39%).

Obbligazioni crescono veloci

Dalla ricerca emerge inoltre che l’obbligazionario è una delle categorie di investimento in più rapida crescita rispetto al 2022 (8%). Quasi un investitore su cinque in Europa detiene obbligazioni governative o societarie (17%). Ciò riflette il contesto di rendimenti più elevati dell’ultimo anno. Per la prima volta dal 2007, oltre l’80% dei diversi segmenti del reddito fisso ha un rendimento superiore al 4%.

Le obbligazioni si confermano che l’asset preferito degli italiano: quasi la metà degli italiani ha infatti investito in reddito fisso (45%). La domanda di obbligazioni è guidata in modo significativo dagli over 55 (54%). In generale, il possesso di obbligazioni ha registrato la maggiore crescita tra i diversi prodotti di investimento rispetto all’anno precedente, con un incremento di oltre un quinto (21%).
Gli italiani confermano di essere più propensi a investire in obbligazioni anche nei prossimi dodici mesi (8%, la maggior propensione tra i diversi mercati).

Le criptovalute sono mainstream

In Europa si assiste ad uno spostamento verso le criptovalute, dato che poco più di un investitore su cinque ha segnalato di investire nelle valute digitali (22%). La crescita degli investimenti in criptovalute è stata più evidente tra le donne, con un aumento del 18% rispetto all’anno precedente (rispetto al +4% tra gli uomini).
I mercati più importanti per le criptovalute sono il Portogallo, dove il 43% degli intervistati che investono detiene criptovalute (secondo investimento più popolare dopo le azioni), così come nei Paesi Bassi (40%) e in Svizzera (34%).