• Curva tedesca in appiattimento
• Euro in prossimità di 1,30 vs dollaro
• Calo generalizzato delle materie prime
Tassi di interesse: in area Euro la settimana si è chiusa con borse negative e tassi di mercato in calo soprattutto sulla parte a lunga con lo spread 2-10 anni tedesco (al contrario di quello dei paesi periferici) che continua a ridursi, toccando i livelli minimi da aprile dello scorso anno intorno a 180 pb. In mattinata è arrivata la notizia del taglio di rating irlandese da parte di Moody’s, da Aa1 ad Aa2, con outlook stabile.
Alla base di tale decisione vi sarebbe la perdita di stabilità finanziaria da parte del governo oltre a deboli prospettive di crescita a causa della prolungata fase di calo del settore real estate e alla debolezza del sistema bancario. Durante il weekend il Fondo Monetario e l’Unione europea hanno sospeso la revisione del programmi di aiuti all’Ungheria per 25,1 Mld€ addizionali, richiedendo al governo di implementare manovre più severe per raggiungere i target di taglio del deficit pubblico al 3,8% nel 2010 e sotto il 3% per il 2011.
In settimana il principale dato da seguire sarà l’indice Ifo di luglio, in pubblicazione nella giornata di venerdì, il quale dovrebbe evidenziare un sostanziale ottimismo da parte degli imprenditori tedeschi. Il prossimo venerdì è inoltre attesa la pubblicazione dei risultati degli stress test sui bilanci di 91 banche europee.
Negli Usa tassi di mercato in calo soprattutto sul comparto a lungo termine, con continuazione della fase di appiattimento sia della curva dei tassi governativi sia di quella dei tassi swap sul comparto 2-10 anni. Tale andamento si sta verificando malgrado il tasso governativo biennale abbia raggiunto il nuovo minimo storico intorno a 0,58%. Il principale fondo obbligazionario al mondo (il Pimco Total Return Fund) ha dichiarato di aver portato a giugno l’ammontare di titoli governativi Usa al 63% da 51% di maggio. A favorire i bond è in modo particolare l’andamento del mercato azionario oltre alle recenti minute della Fed.
Nel primo caso, i dati di BofA (-8,3%) e di Citigroup (-6,3%), pur essendo risultati migliori delle attese in termini di utile per azione, hanno però fatto emergere un forte calo dell’attività caratteristica. Il totale dei prestiti erogati è infatti risultato in calo del 2% e del 4% rispettivamente per BofA e per Citigroup. Allo stesso tempo le minute della Fed hanno confermato i rischi di un rallentamento. Infine i dati sulla fiducia dei consumatori preliminari di luglio hanno evidenziato un brusco calo, portando l’indice ai minimi dallo scorso agosto.
Non a caso Obama nel corso del discorso trasmesso via radio e via Internet nel corso del fine settimana, ha richiamato i senatori repubblicani ad una rapida approvazione della proposta (già approvata dalla camera) di proroga fino a novembre dei sussidi per la disoccupazione scaduti a fine maggio, una manovra che costerebbe ulteriori 34Mld$ e per tale ragione molto osteggiata dai repubblicani. Dalla Cina arrivano ancora notizie (fonte Securities Times) di un possibile annuncio ad agosto di un piano di supporto a sette industrie emergenti del paese tra cui quella delle energie rinnovabili, le telecomunicazioni ed il comparto delle scienze biologiche. In settimana focus sui dati del settore immobiliare, sull’audizione di Bernanke al Congresso e sulle trimestrali.
Valute: dollaro in deprezzamento verso euro fino a raggiungere l’importante soglia di 1,30. A penalizzare il biglietto verde i segnali di rallentamento dell’economia Usa oltre alle dichiarazione del primo ministro cinese che ha ribadito l’importanza della zona Euro per gli investimenti cinesi. Le recenti minute della Fed inoltre lasciano aperta la possibilità di mantenimento dei tassi fermi anche oltre il 2010, consentendo il ripristino dell’utilizzo del Dollaro come valuta di finanziamento dei carry trade.
Gli operatori speculativi dal canto loro hanno ancora ridotto le posizioni che puntano ad un deprezzamento dell’Euro vs Usd (ai minimi da gennaio 2010). Nel breve la resistenza a quota 1,30 è confermata. Yen in apprezzamento durante la notte sia vs euro sia vs dollaro in una giornata caratterizzata dalla chiusura per festività dei mercati giapponesi. Il cross vs dollaro ha dopo aver toccato un minimo sotto quota 86 si è riportato in mattinata in prossimità della resistenza in area 87. Verso euro il cross prosegue la fase laterale nel range 110,8-113,3.
Materie Prime: chiusura di settimana negativa per le componenti dell’indice GSCI tranne poche eccezioni come cotone (+1,8%) e suini (+1,1%). In forte calo i metalli industriali penalizzati dai dati macro deludenti provenienti dagli stati uniti. Negativi anche l’intero comparto energetico con il petrolio wti (-0,8%) tornato sotto quota 76 $/b. Tra i preziosi forte calo per l’argento (-3,2%), mentre l’oro è tornato nuovamente sotto soglia 1200$/oncia. Misti gli agricoli.