Gli italiani sono pronti ad affidare i propri risparmi e le proprie scelte di investimento ad un algoritmo? A questo interrogativo risponde la Legg Mason Global Investment Survey 2018, sondaggio globale realizzato da Legg Mason e svolto quest’anno in 17 paesi.
Dal sondaggio sulle abitudini e preferenze dei risparmiatori italiani, è emerso che la maggioranza degli investitori (60%), ritiene che il mondo del risparmio gestito debba sfruttare le possibilità offerte dall’innovazione tecnologica, e quasi la metà (47%) vorrebbero poter svolgere tutte le operazioni relative ai propri risparmi in una sola app mobile.
Certo questo non significa che nell’immediato le app prenderanno il posto dei consulenti finanziari. La diatriba strategica tra gestione passiva e attiva va avanti da anni ormai. L’arrivo della direttiva MiFid II e le innovazioni tecnologie come l’intelligenza artificiale rischiano di fare pendere la sfida eterna a favore di quella passiva.
Le nuove soluzioni tecnologiche hanno sicuramente il vantaggio di assicurare un utilizzo più facile e immediato, ma ben due investitori italiani su tre (67%) ritengono comunque che il ‘tocco umano’ nel servizio al cliente non potrà mai essere sostituito dalla tecnologia. In sostanza la tecnologia è importante sì ma quando si tratta dei propri risparmi, l’interazione umana ha ancora un ruolo essenziale.
Il 66% degli intervistati difatti dichiara che rischierebbe di innervosirsi all’idea di non poter parlare con un essere umano nel gestire i propri investimenti. Il 57% degli investitori italiani afferma di servirsi di un consulente finanziario per la maggior parte delle decisioni, e il consulente finanziario viene anche indicato come la fonte di informazioni più utilizzata (65%) per fare le proprie scelte di investimento.
“I servizi digitali per la pianificazione finanziaria si stanno evolvendo velocemente” commenta Matteo Lenardon, Deputy Country Head Italia di Legg Mason “ma il valore della competenza e dell’esperienza di un professionista umano continuerà ad essere importante. Per aiutare i clienti a raggiungere i loro obiettivi è essenziale tener conto di molti fattori, dall’orizzonte temporale al profilo di rischio dell’investitore, e in questo la tecnologia può integrare, ma non sostituire, l’interazione umana.”