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Italiani i più attratti da prodotti finanziari che generano reddito

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La propensione degli investitori europei verso i prodotti income è nettamente aumentata, un discorso comune anche all’Italia. Lo rivelano i risultati della ricerca Ricerca europea sull’Income 2018/19 realizzata da Invesco, raccogliendo informazioni da quasi 5.000 investitori privati europei. In generale, emerge una maggiore propensione al rischio, dieci anni dopo la crisi del 2008. In Europa il 54% degli investitori si focalizza su strategie di crescita del capitale, mentre solo il 28% presta attenzione alla protezione del capitale.

“L’esigenza di generare reddito dai portafogli degli investitori europei è diventata più significativa negli ultimi tre anni, come ha affermato l’86% degli intervistati”, ha dichiarato Sergio Trezzi, managing director di Invesco, “la nostra ricerca indica che, per soddisfare questa esigenza forte, gli investitori sono disposti ad assumersi più rischi: dieci anni dopo il crollo di Lehman Brothers, gli investitori europei preferiscono ora le strategie di crescita alla protezione del capitale”.

 

L’importanza del reddito degli investimenti è aumentata del 43% fra gli investitori europei nel corso degli ultimi tre anni. Il trend è rappresentato in massima parte in Italia: nella Penisola è il 53% degli investitori ritenere aumentata l’importanza del reddito, con un 93% che considera quest’aspetto come la componente fondamentale dell’investimento. In Olanda, sul versante opposto, solo il 27% degli intervistati considera il reddito più importante rispetto a tre anni fa.

Anche se le famiglie italiane hanno una ricchezza finanziaria elevata, l’orizzonte di investimento è il più breve in Europa: 4,9 anni, contro una media europea di 6,9 anni. In Europa ben il 23% degli investitori indica un orizzonte inferiore a tre anni. Il 60%, inoltre, risparmia e investe senza un obiettivo specifico.