In tema di investimenti, se finora ha prevalso la narrazione del fattore monetario dei tassi bassi, crescita bassa e inflazione bassa, ora sta prendendo piede una narrazione diversa incentrata su una ripresa della crescita reale che corre a ritmi più rapidi del previsto. Da monitorare in particolare l’andamento dell’inflazione.
Investimenti: attenti all’inflazione negli Usa
Per evitare di finire intrappolati in una situazione senza vie d’uscita, è importante essere fortemente selettivi nel comparto azionario e scegliere titoli appetibili in grado di beneficiare della ripresa ciclica, ma che potrebbero anche trarre vantaggio da una crescita degli utili sul lungo termine.
Così scrivono Pascal Blanquè, Group Chief investment officer e Vincent Mortier, Deputy Group Chief investment officer di Amundi nel Global Investment Views di febbraio 2021 sottolineando come in un periodo in cui la tradizionale diversificazione degli attivi può essere messa in crisi da un rialzo delle aspettative d’inflazione, gli investitori dovrebbero avere un’allocazione agile e flessibile e prendere in considerazione strategie d’investimento meno correlate per aumentare la diversificazione dei portafogli e renderli più resilienti in vista di un possibile cambiamento di regime.
I due analisti suggeriscono, in un anno in cui uno dei temi principali sarà probabilmente il ritorno dell’inflazione negli Stati Uniti, di includere forme di protezione dall’inflazione con attivi liquidi e illiquidi.
“In una prospettiva cross-asset, continuiamo a privilegiare le azioni rispetto alle obbligazioni”, sottolineando anche che” gli investitori dovrebbero cercare delle opportunità nelle aree supportate dalla reflazione, a partire dai mercati value e più ciclici come il Giappone e i mercati emergenti, dove sono favorevoli anche i trend delle commodity”.
E’ importante monitorare con attenzione le azioni perché le valutazioni assolute sono lungi dall’essere allettanti. In particolare, se i rendimenti delle obbligazioni decennali dovessero salire ancora, la performance del mercato azionario potrebbe essere messa in discussione.
Un rendimento dei Treasury decennali all’1,3% potrebbe rappresentare, secondo noi, un test per il mercato. Tuttavia, non crediamo che questo livello verrà raggiunto a breve, mentre riteniamo più probabile un movimento laterale dei mercati che spazzerà via parte degli eccessi creati dal rally di fine anno. Nel complesso, ciò richiede alcune coperture nei confronti dell’esposizione azionaria per mitigare i rischi di downside.