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Investimenti, Soros spariglia le carte nel settore tecnologico

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George Soros, uno degli investitori di maggiore successo della storia, ha scaricato i titoli di Apple e Snap nell’ultimo trimestre, riducendo anche l’esposizione in portafoglio nei social network Facebook e Twitter. Lo rivelano le ultime comunicazioni alla Sec, l’autorità di controllo dei mercati finanziari in Usa. Soros, che nel 1992 con le sue puntate ha messo in ginocchio la Banca d’Inghilterra provocando una svalutazione massiccia della sterlina, ha anche alzato la puntata in Microsoft e Amazon.

Il fondo hedge dell’investitore miliardario, Soros Fund Management, ha venduto 1.700 titoli Apple e 1,55 milioni di titoli Snap nel periodo luglio-settembre. La quota investita nelle due società si è decisamente ridotta, ma va anche sottolineato che l’investimento del fondo in Apple era relativamente modesto se paragonato alla capitalizzazione del colosso di Cupertino. Era infatti soltanto pari a $291.278 se calcoli vengono effettuati basandosi sui prezzi di Borsa della chiusura di martedì 14 novembre. L’investimento in Snap era invece molto significativo: 1,55 milioni di titoli valevano bem 19,48 milioni.

C’è un crescente pessimismo che circonda il gruppo di chat e messaggistica multimediale Snap, che continua a registrare utili peggiori delle stime e non riesce a fare aumentare la base di utenti in modo significativo, tanto che qualcuno ha iniziato a interrogarsi sulla bontà dell’idea di quotarsi in Borsa. I titoli sono in calo di oltre il 48% dal giorno dell’Ipo di marzo. Sono nove gli analisti di Wall Street a essere convinti che i titoli vadano venduti, mentre uno ha un rating di Strong Sell e in 19 hanno un giudizio di “Hold”.

Soros Fund Management ha abbassato la quota investita in Twitter di 5.700 titoli ma detiene ancora 18.400 azioni della popolare piattaforma di microblogging. Anche Facebook non è più tra i titoli preferiti di Soros: l’investitore miliardario ha scaricato 367.262 titoli del social media nell’ultimo trimestre. Il fondo detiene ancora 109.451 azioni Facebook.

Soros non ha tuttavia perso fiducia in tutti i nomi del settore tecnologico, con Microsoft e Amazon che hanno giovato di un accumulo di posizioni: la quota del fondo hedge del guru degli investimenti in Microsoft è salita di 99 mila azioni mentre per Amazon l’incremento è stato di 2.500 titoli.

Il mondo della Silicon Valley intanto ha tirato un sospiro di sollievo sul piano fiscale: il piano di riforma ambizioso delle tasse presentato dal Senato martedì non presenta più un provvedimento che avrebbe tassato le stock option delle società americane quando vengono assegnate. La misura avrebbe reso più dura la concorrenza per i titoli del settore hi-tech e per le startup più attrezzate. Uno dei metodi di compensazione dei dipendenti seguito in Silicon Valley è infatti quello di ricorrere alle stock option. La promessa che viene fatta ai lavoratori è quella di acquisire un buon investimento, con la possibilità di battere cassa in futuro vendendo i titoli azionari del gruppo per il quale lavorano.

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