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Investitori europei: tutti pazzi per i piani di risparmio in ETF

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Alcuni manager di BlackRock si sono confrontati con clienti specializzati in piattaforme di investimento online per sondare come la digitalizzazione dei canali distributivi stia influenzando la diffusione degli ETF in Europa. Ne è emerso che i piani di risparmio in ETF e l’ingresso di nuovi investitori, spesso molto giovani, sui mercati finanziari stanno letteralmente esplodendo, favoriti proprio dalla diffusione delle piattaforme digitali, che rendono l’investimento più semplice, personalizzato ed economico, grazie a un livello delle commissioni di negoziazione “alla portata di tutti”. Ma favoriti anche dalla congiuntura economica, che rende ancora più urgente l’accantonamento di risparmio per obiettivi futuri (ad esempio la pensione).

Dall’analisi condotta da BlackRock emerge come il canale digitale sia destinato a crescere, con asset investiti in ETF pari a 500 miliardi di euro entro il 2026. In particolare, da un lato le banche stanno innovando i loro modelli di distribuzione; dall’altro gli investitori europei si stanno orientando verso soluzioni autogestite e digitali sviluppate da operatori indipendenti, anche per gli investimenti più “disciplinati” a lungo termine come i Piani di accumulo di capitale (Pac).

La nascita di un numero sempre maggiore di operatori fintech nei mercati bancari, di intermediazione e di gestione patrimoniale dimostra come l’accesso diretto agli investimenti non sia mai stato così facile. Ne sono un esempio la piattaforma di gestione patrimoniale Scalable Capital, che è attiva in Germania, Francia, Spagna, Italia, Paesi Bassi e Austria; o il neobroker BUX, che opera nei Paesi Bassi, Germania, Austria, Francia, Belgio, Irlanda, Spagna e Italia. Il neobroker berlinese Trade Republic invece alla fine di ottobre ha ampliato la sua offerta di piani di risparmio in ETF, ora disponibile in 17 mercati europei.

La Germania sembra dunque guidare il successo dei piani di risparmio in ETF, tanto che, secondo le stime degli analisti di BlackRock, quelli gestiti tramite piattaforme di investimento digitali potrebbero raggiungere 20 milioni di sottoscrizioni mensili entro il 2026, rispetto agli attuali 4,9 milioni. Inoltre, si stima che entro il 2026 un tedesco su quattro avrà un piano di risparmio in ETF.

Perché i piani di risparmio in ETF piacciono tanto agli investitori europei?

È opportuno innanzitutto distinguere le due componenti: piani di risparmio (cioè investimenti in fondi, ETF o OICR tramite versamenti periodici di somme costanti, a intervalli regolari e per un periodo di durata predeterminata, indipendentemente dal prezzo degli asset acquistati) ed ETF.

In una fase di stress finanziario come quella attuale, i piani di risparmio del capitale, in Italia meglio conosciuti come Pac, consentono agli investitori di mantenere più disciplina nel perseguire gli obiettivi di risparmio di lungo periodo, “costringendoli” ad accantonare una somma in modo costante. Elimina inoltre le componenti emotiva e stagionale dell’investimento sui mercati, come il market timing (come previsto dal principio del “dollar cost averaging”). L’investimento tramite Pac diluisce infatti la volatilità tipica dei mercati pubblici su durate piuttosto lunghe e, di conseguenza, su condizioni di mercato di ogni tipo (rialziste, ribassiste e laterali). Infine, sono strumenti accessibili anche da chi non dispone di grandi cifre da investire e sono economici.

Gli ETF dal canto loro sono strumenti semplici da capire e da negoziare. E, rispetto ai fondi attivi, sono più trasparenti ed economici. Motivi per cui secondo BlackRock corrispondono al 50-60% del totale degli asset scambiati su piattaforme digitali e iShares prevede che 10 milioni di investitori europei acquisteranno gli ETF iShares nei prossimi cinque anni. Vien da sé infatti che la distribuzione “intermediata” da piattaforme digitali ne riduce ulteriormente i costi e migliora ulteriormente la semplicità di sottoscrizione.

Gli ETF Savings Plan diventano perciò fondamentali sia per le banche tradizionali sia per i nuovi operatori fintech, per favorire la fidelizzazione dei risparmiatori e attrarre nuovi investimenti “democratici” e giovani. Non stupisce quindi che, nel 2022 in Europa, i piani di risparmio investiti in ETF iShares siano cresciuti del 22%, con sottoscrizioni superiori a 3,1 milioni di euro su base mensile. Luca Giorgi, Head of iShares & Wealth di BlackRock Italia, ha concluso:

Con gli investimenti digitali che rappresentano uno dei segmenti a più rapida crescita, sarà fondamentale, sia per gli operatori tradizionali sia per i nuovi profili, raggiungere la futura generazione di investitori esperti nel digitale con offerte semplici, accessibili e in linea con le loro esigenze finanziarie. Per coinvolgere i prossimi ingressi di investitori digitali, le neobanche e i neobroker si stanno già muovendo per promuovere le loro piattaforme attraverso nuovi canali di marketing, come i podcast e i social media, e per aggiungere servizi di gestione patrimoniale alle loro offerte, consentendo di conseguenza una gestione discrezionale del portafoglio più complessa”.