WASHINGTON (WSI) – L’organismo della Santa Sede incaricato di prevenire il riciclaggio ha firmato ieri un accordo sulla condivisione di informazioni con l’agenzia Usa incaricata di monitorare le transazioni finanziarie sospette, nel tentativo di migliorare a livello internazionale l’immagine della banca vaticana.
L’Istituto per le opere di religione (Ior), che gestisce il denaro principalmente di diocesi e istituti religiosi, è stato scosso da tre decenni di scandali, incluso quello del 1982, quando il “banchiere di dio” Roberto Calvi fu trovato impiccato al Blackfriars Bridge a Londra.
Recentemente lo Ior – che ha asset stimati per 6-7 miliardi di euro – è finito nel mirino dei magistrati con l’ipotesi di riciclaggio, e si è visto congelare dal tribunale fondi per 23 milioni.
Cercando di migliorare la propria immagine, nel 2010 il Vaticano ha istituito l’Autorità di informazione finanziaria, incaricata di raccogliere e scambiare informazioni sulle transazioni sospette.
La struttura è divenuta operativa nell’aprile 2011, e ieri ha rinsaldato una partnership con il Financial Crimes Enforcement Network (FinCen), unità del Dipartimento del Tesoro americano che monitora le transazioni sospette.
Annunciando ufficialmente il nuovo memorandum d’intesa, il Vaticano ha detto che l’accordo vuole “rafforzare la cooperazione bilaterale nello scambio di informazioni” tra Stati Uniti e Santa Sede.
Il Vaticano si aspetta di condividere con il FinCen informazioni su transazioni sospette che potrebbero essere legate al riciclaggio di denaro o al finanziamento di terroristi, dice una nota.
Un rappresentante del FinCen non ha rilasciato commenti.
Rene Bruelhart, avvocato svizzero nominato lo scorso anno a capo dell’authority vaticana, si è recato a Washington per firmare il nuovo accordo
In un’intervista, Bruelhart ha detto che l’accordo rappresenta un “chiaro impegno da parte del Vaticano a rafforzare” il proprio sistema regolatorio finanziario.
Nel suo primo anno di operatività, l’autorità vaticana si è occupata di un solo “report su attività sospetta”, secondo un rapporto diffuso da una commissione di esperti del Consiglio d’Europa.
Ma dallo scorso autunno l’authority ha prodotto diversi report simili, su cui ora si indaga.
L’accordo firmato ieri con il FinCen stabilisce le linee guida per lo scambio di informazioni a livello internazionale, vitale nella lotta al riciclaggio e al finanziamento ai terroristi, dice Alan Sorcher, ex alto consigliere del FinCen e ora ai vertici del settore antiriciclaggio a Deloitte. (Reuters Italia)